Il personale del Nucleo agroalimentare e forestale (Naf) del corpo forestale di Pesaro-Urbino ha stroncato un commercio di falsa birra artigianale, nella grande distribuzione organizzata. Dagli accertamenti condotti dalla Forestale, infatti, è emerso che tredici tipologie di birra, prodotte in serie da imprenditori non artigianali, venivano commercializzate con la dicitura “artigianale”.
Il sequestro, operato dal personale del Nucleo agroalimentare forestale e dal Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale (Nipaf), ha interessato oltre un milione di etichette fraudolente che sarebbero state apposte, con probabilità, su birre industriali in vendita su tutto il territorio nazionale e all’estero. I prodotti commercializzati, precisa la Forestale, sono genuini e non pericolosi e la grande distribuzione non è coinvolta in alcun modo nella frode. Il comportamento dei produttori e dei confezionatori delle etichette, sottolinea la Forestale, non solo configura pubblicità ingannevole e concorrenza sleale, ma il reato di frode nell’esercizio del commercio.
Intanto, continua la campagna di controllo da parte del Corpo Forestale, che ha posto finora, sotto la lente d’ingrandimento, una trentina di birre artigianali, prevedendo possibili ulteriori sanzioni, anche di carattere amministrativo.