Parliamo sempre di qualità, di come questa sia la componente essenziale che può garantire al nostro Paese il trampolino di lancio per una ripresa che qualcuno già vede e che tutti gli altri aspettano. Per questo vogliamo oggi sottolineare quanto la classifica pubblicata da Il Sole 24 ore: attraverso una serie di parametri diversi il quotidiano economico di Confindustria ha messo a confronto le università italiane. E nella top ten finale figurano le tre maggiori università venete: Verona, Padova e Ca’ Foscari di Venezia.
A contribuire in modo essenziale al successo dell’istruzione universitaria veneta è l’eccellenza della ricerca scientifica che viene sviluppata nei tre atenei: Verona prima assoluta, Padova quinta, Venezia sesta. Ma c’è un altro parametro che vede la quarta università veneta e seconda veneziana primeggiare: lo IUAV è quella che esercita la maggiore attrazione internazionale richiamando davvero studenti da tutto il mondo. Sia quello più avanzato, che riconosce allo IUAV una storia di assoluta eccellenza formale e qualificazione estetica; sia quello dei paesi emergenti che sanno di trovare nella città una grande tradizione di dialogo tra civiltà e culture diverse.
E come per tutte le eccellenze espressione di qualità, anche quella universitaria è importante per guardare al futuro. È in questo contesto che si inserisce anche l’interrogazione del consigliere regionale del Pd, Graziano Azzalin, che chiede alla Giunta Veneta di garantire i fondi necessari all’Agenzia Veneta per l’innovazione nel settore primari, l’ex Veneto Agricoltura, per continuare nella ricerca e nella sperimentazione di alcuni dei centri ai quali non è assicurata la completa copertura salariale dei personale a tempo determinato.
Le università pubbliche stanno facendo la loro parte, sarebbe opportuno che anche la Regione ne seguisse l’esempio e non si dimenticasse di un comparto strategico quale è l’agricoltura.