L’Italia deve tutelare il primato dei propri prodotti nella sicurezza alimentare mondiale: lo dice il Presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, che sottolinea con orgoglio la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma, pari allo 0,2%, quota inferiore di quasi 10 volte rispetto alla media europea, attualmente al 1,9%. «In questo settore – continua Moncalvo – l’Italia ha il dovere di svolgere il ruolo di battistrada in Europa, per colpire in modo esemplare gli scandali che si ripetono nel tempo, dai polli alla diossina, alla carne di cavallo spacciata come manzo, che possano far crollare la fiducia dei consumatori e bloccare il regolare funzionamento del commercio».
Gian Carlo Caselli, presidente del Comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare promosso da Coldiretti, ha recentemente presentato ufficialmente un’articolata proposta di riforma dei reati nel settore agroalimentare contenente anche delle idee innovative. Ad esempio, è stata elaborata la figura del disastro sanitario, per garantire una risposta punitiva alle ipotesi di reato che vanno dalla contaminazione di acque o sostanze alimentari pericolose, fino all’omesso ritiro degli alimenti dal mercato. Una maggiore tutela è stata prevista anche attraverso la previsione di più incisivi strumenti di indagine, l’estensione della sanzione a tutte le fasi che conducono alla commissione del reato, l’estensione della responsabilità amministrativa di enti, società e associazioni per i reati alimentari commessi dalle persone fisiche.