In una risoluzione approvata a larghissima maggioranza dall’assemblea Plenaria di Strasburgo con 525 voti a favore, 70 contrari e 31 astenuti, il Parlamento europeo ha espresso la propria “condanna per la continua espansione degli insediamenti israeliani” ed ha “preso atto” della richiesta avanzata da 16 ministri degli Esteri UE all’Alto rappresentante Federica Mogherini al fine di accelerare la creazione di un etichettatura per i prodotti che vengono dalle colonie, distinta da quella dei beni provenienti da Israele.
Al punto nove, la risoluzione “accoglie con favore l’impegno dell’Unione europea, in uno spirito di differenziazione tra Israele e le sue attività nei territori palestinesi occupati, a garantire che tutti gli accordi tra l’Unione europea e Israele indichino inequivocabilmente ed esplicitamente la loro inapplicabilità nei territori occupati da Israele nel 1967”. La risoluzione prende anche “atto della lettera inviata all’Alto Rappresentante da 16 ministri degli Esteri dell’UE” in aprile, in cui si incoraggia quest’ultimo ad assumere un ruolo guida in seno alla Commissione nell’ottica di completare i lavori sugli orientamenti a livello di UE relativi all’etichettatura dei prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani”.
Immediata la reazione adirata del premier Benyamin Netanyahu: «Non possiamo accettare una politica selettiva anti-israeliana. Abbiamo un ricordo storico relativo al marchio degli ebrei».