Moda e tessile hanno apportato ai conti nazionali del 2014 ben 52,4 miliardi di fatturato, +3,3% annuo, con l’export che rappresenta un punto di forza, 28,5 miliardi e +3,9% sul 2013. In negativo invece gli occupati, 411mila in diminuzione di circa 1.200 unità pari a -0,3% rispetto al 2013, e le imprese 48.590, circa 780 in meno pari a -1,6%. È quanto emerge dal rapporto Job Pricing su “Le professioni della moda”, realizzato in vista della settimana della moda a Milano.
Job Pricing indaga le due facce del settore moda, distinguendo tra “Tessile, Abbigliamento e Accessori” e “Moda e Lusso”. Le retribuzioni medie percepite nel primo sono più basse, con una differenza media di quasi 2.500 euro: la retribuziona annua lorda (ral) media del settore Moda è pari a 28.990 euro (superiore dell’1,1% rispetto a quella media italiana) e quella del Tessile è di 26.550 euro (inferiore del 7,2% rispetto alla ral media italiana). Emerge tuttavia che i dirigenti del settore Moda percepiscono una retribuzione tra le più alte di tutto il mercato italiano, mentre quelli del Tessile si collocano solo al 15° posto. Scendendo di inquadramento, ci si avvicina alla media nazionale (quadri all’11° e 12° posto e impiegati 16° e 22°), per arrivare agli operai che occupano le posizioni più basse della graduatoria italiana.