Creare una squadra di farmacisti ospedalieri esperti di furti in ospedale, medicinali contraffatti e delle altre tipologie di crimini farmaceutici. Un team di esperti che possa fare rete, monitorare con attenzione tutte le fasi di approvvigionamento dei farmaci e lavorare per prevenire il fenomeno, diffondendo in primis le buone pratiche. È questo l’obiettivo di Sifo, la Società italiana dei farmacisti ospedalieri e dei Servizi farmaceutici territoriali, che rinnova l’alleanza con l’Agenzia italiana del farmaco per prevenire i crimini farmaceutici.
La collaborazione tra Sifo e Aifa prosegue da anni: ora la novità è quella di investire in formazione. «Credo che il farmacista – afferma la vicepresidente di Sifo, Maria Grazia Cattaneo – possa costituire parte attiva nella lotta ai furti e alla contraffazione sia attraverso la sorveglianza dei prodotti e delle fonti di approvvigionamento, sia attraverso il monitoraggio continuo del percorso delle terapie e dei dispositivi medici. In tutto ciò è determinante che i farmacisti consolidino le conoscenze necessarie e ci spenderemo perché sia promossa una formazione specifica tra i propri soci. E poi il farmacista può essere un tramite importante nell’informazione ai cittadini, validata nei contenuti e negli strumenti di comunicazione».
Una task force per contrastare i furti di medicinali
«Attraverso la collaborazione con Sifo – afferma Di Giorgio, direttore dell’ufficio Qualtà dei prodotti e contraffazione di Aifa – è possibile formare un certo numero di esperti di livello più alto che possano essere il riferimento immediato sul territorio per chi ha dei dubbi, è sicuramente una strategia funzionante. Il ruolo del farmacista ospedaliero è cruciale. Per certe derivazioni già presenti sul territorio, chi lavora in un ospedale o in una farmacia può avere la visione dei singoli casi che sono pezzetti di un puzzle più grosso. Se portati tempestivamente al centro, possono permettere un’azione di contrasto più efficace».
Bisogna ricordare che Aifa, nel corso del 2013, ha avviato la piattaforma web “Fakeshare”, in cui tutti gli operatori sanitari possono trovare informazioni relative alle segnalazioni di furti di medicinali. Da quando questo spazio web è attivo, il numero dei furti è calato drasticamente, ha sottolineato Di Giorgio, ribadebdo che occorre essere sempre più attenti al fenomeno dei farmaci contraffatti, perché se fino ad oggi in Italia i medicinali contraffatti erano soprattutto quelli che i pazienti volevano ottenere aggirando il problema delle prescrizioni del medico, adesso nelle mire dei contraffattori rischiano di finire anche i farmaci salvavita, di costo elevato, e questo per via di un problema di accesso.