Nel Regno Unito, L’Her Majesty’s Revenue and Customs, Hmrc, fa sapere che solo nell’ultimo anno ha ricevuto 65 richieste da parte di aspiranti produttori di vino, con una crescita del 41% rispetto all’anno precedente. A spingere l’offerta è stata la crescente domanda di prodotti locali, che non riguarda solo il vino, ma un po’ tutti i settori, anche quelli più tradizionali. Come ad esempio la birra: il numero di microbirrifici è in aumentodel 24%, passando da un totale di 291 a 361. In grande spolvero anche le distillerie artigianali, il cui numero negli ultimi 12 mesi, si è addirittura triplicato.
«Il Regno Unito ha una forte reputazione internazionale per la sua birra, il sidro, il gin e il whisky – commenta Gabriel Pietra, responsabile business development del gruppo ‘The British Bottle Company’ – ed è bello vedere che l’industria del vino sta recuperando in fretta». Secondo il gruppo English Wine Producers, in Inghilterra e Galles attualmente ci sono 135 cantine con una dimensione media di 4 ettari. La produzione annuale è di circa 4,45 milioni di bottiglie, con le bollicine che rappresentano la tipologia più diffusa. Ma adesso la vera sfida, considerato il mercato interno sempre più affollato, sarà portare questi vini anche oltre confine.