Non solo commenti positivi per la decisione del Governo Renzi di cambiar nome a quello che fu il Ministero delle politiche agricole e forestali. La norma infatti non si limita ad imporre al Ministero il nuovo nome di “agroalimentare”, ma interviene anche sull’ordinamento di varie funzioni e tra queste anche quelle relative al settore del controllo della filiera igienico-alimentare che attualmente ricade tra le competenze del Ministero della Salute. Per lo Smi-FVM (Sindacato dei Medici Italiani e Federazione dei Medici e Veterinari, la sigla unitaria di Sivemp e Smi della dirigenza del SSN) la prospettata ipotesi governativa di riordinare il settore è un grave errore perché significa cambiare un sistema di controllo e verifiche della filiera igienico-alimentare che è un’eccellenza a livello europeo.
«Le proteste degli igienisti e dei veterinari – dichiara Pina Onotri, segretaria generale Smi – sono fondate. I numeri parlano chiaro: in Italia grazie al controllo esercitato dalle Asl si è riusciti a costruire una rete di verifiche dei prodotti agroalimentari estremamente efficace. Come giustamente mettono in evidenza le organizzazioni scientifiche di settore, la prevenzione delle malattie e l’impegno per salutari stili di vita parte già da una buona, sana e corretta alimentazione e quindi da adeguate, e serrate, verifiche sulla filiera di produzione. Per questa ragione modificare i meccanismi di una macchina efficiente è un assurdo. La nostra richiesta è netta: le competenze rimangano al Ministero della salute».