Prevede interventi specifici di gestione delle acque e di salvaguardia delle risorse idriche e idrogeologiche
Lo scorso venerdì 5 luglio, presso l’Urban Center di Trieste, si è tenuto il Seminario “La problematica delle acque transfrontaliere” e il Kick-off meeting del progetto WABIN. Il progetto è cofinanziato dall’Unione europea nell’ambito del Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia. La sessione mattutina del meeting è stata incentrata sul tema dell’acqua, grazie ad una tavola rotonda legata alle sfide e criticità delle acque transfrontaliere. I lavori sono stati aperti dal lead partner di progetto e da un rappresentante delle istituzioni locali, e hanno partecipato comunità e attori interessati alle problematiche trattate. Nel pomeriggio i partner di progetto hanno presentato il proprio piano di lavoro e approfondito il progetto WABIN attraverso l’inquadramento strategico, gli obiettivi, le azioni, gli indicatori e i ruoli dei vari partner. L’evento ha rappresentato un’importante occasione di confronto e di avvio delle attività per tutti i partecipanti, culminando in una giornata densa di presentazioni e discussioni costruttive sul progetto WABIN. Sono intervenuti al meeting: Franco Scolari, Direttore del Polo Tecnologico Alto Adriatico e Massimo Canali, Direttore Centrale difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile del Friuli Venezia Giulia, Diego Santaliana, B.U. Progetti Europei e di Cooperazione Internazionale Polo Tecnologico Alto Adriatico, Federico Dal Col, OGS Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, Goran Visintin, Università di Ljubliana, Facoltà di Scienze Naturali e Ingegneria, Giulia Casalena, OGS Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, Kostja Jlabjan, Energ+ d.o.o. Clera One, Pierluigi Barbieri, Università degli Studi di Trieste, Efrem Tassinato, Presidente Wigwam Clubs Italia APS.
IL PROGETTO E I SUOI OBIETTIVI
Il progetto WABIN coglie la necessità, rilevata dal Programma Italia-Slovenia, di proporre e attuare interventi specifici di promozione all’adattamento al cambiamento climatico, di gestione sostenibile delle acque e di salvaguardia della risorsa idrica ed idrogeologica dal punto di vista economico, sociale ed ambientale. L’area di cooperazione presenta delle criticità in termini di disomogeneità della disponibilità idrica nel tempo e nello spazio e di inefficienza gestionale. Tale condizione porta ad alterazioni dei regimi idrologici naturali causate da un’eccessiva pressione dei prelievi, una visione carente sulla consistenza idrica e un’intensificazione degli effetti del cambiamento climatico.
Il progetto WABIN vuole favorire la gestione sostenibile della risorsa idrica e la protezione degli acquiferi tramite l’integrazione di metodologie applicate a livello di bacino idrogeologico con l’ausilio di modelli previsionali di bilancio idrico utili ad ottenere stime affidabili su consistenza e uso delle risorse idriche. E promuovere l’applicazione di strumenti di partecipazione adeguati e inclusivi per intervenire sull’adattamento ai cambiamenti climatici e sui fenomeni di contaminazione, spreco e rischio idrico.
OUTPUT PREVISTI
- Definizione del pacchetto metodologico integrato per la caratterizzazione dei bacini idrogeologici per determinare il potenziale produttivo delle risorse idriche naturali in relazione agli effetti del cambiamento climatico, tramite i dataset disponibili e quelli di nuova acquisizione nel contesto transfrontaliero;
- modellazione dinamica e di scenario dei bacini idrogeologici sulla base di un modello concettuale idrogeologico (in 3D) del bacino dell’Isonzo (test site) per ottenere il bilancio idrico e le previsioni future sulla risorsa idrica, soprattutto in relazione al cambiamento climatico. Esse risultano estremamente utili per preservare l’equilibrio tra disponibilità e fabbisogno idrico e determinare i margini di sicurezza di stoccaggio e controllo idrico;
- individuare il protocollo d’intesa transfrontaliero basato sulla costituzione di un network e una strategia d’azione per la salvaguardia, il monitoraggio e la gestione della risorsa idrica nei contesti idrografici, tramite processi di partecipazione pubblico-privata espletati congiuntamente sul versante italiano e sloveno;
- incoraggiare la partecipazione attiva della cittadinanza per informatizzare, educare, sensibilizzare la popolazione alla protezione della risorsa idrica, secondo uno schema di sostenibilità e una gestione consapevole dell’acqua, data la sua esiguità.
Particolarmente rilevanti saranno gli output di progetto e i relativi risultati, a cui diversi target beneficiari attingeranno:
1 Il Partenariato formale di WABIN avvalorato dalla costituzione del network transfrontaliero pubblico privato del protocollo d’intesa per la salvaguardia, il monitoraggio e la gestione della risorsa idrica a livello idrogeologico;
2. il Modello concettuale idrogeologico e di bilancio idrico transfrontaliero creato con metodologie integrate di gestione
idrica;
3. il Protocollo d’intesa transfrontaliero, documento strategico definito dalle azioni pilota che include i fabbisogni territoriali rilevati, le buone prassi esistenti, le metodologie integrate di monitoraggio e gestione idrica per la definizione di obiettivi comuni di pianificazione dei distretti idrografici sulla base delle politiche di sviluppo locale dei territori;
4. iniziative di informatizzazione, educazione e sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza. Il focus è trasferire conoscenze di salvaguardia, monitoraggio e gestione della risorsa idrica, nelle diverse pertinenze di uso (civile, agricolo e industriale). Si affronteranno buone pratiche per il rischio siccità, alluvioni, frane, esondazioni e attacchi patogeni attraverso contest per i giovani e iniziative di Citizen science.
Anita Tassinato, redazione WigwamNews
25 luglio 2024