Iniziativa di Confcooperative Venete per un nuovo equilibrio della pesca in Alto Adriatico

Plaude alla nomina del Commissario straordinario del Governo per l’emergenza granchio blu il vicepresidente Confcooperative Fedagripesca e presidente di Confcooperative Veneto Paolo Tiozzo invitandolo subito a trovare una soluzione per uno dei problemi più grandi che affliggono il settore.

Enrico Caterino, ex prefetto di Rovigo e di Ravenna, nominato il 6 agosto a Palazzo Chigi dai ministri dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, si trova ora di fronte ai danni causati dal Granchio Blu, che superano i 100 milioni di euro e colpiscono soprattutto le cooperative di pescatori e la fauna ittica della Regione Veneto e dell’alto Adriatico in generale.

Utilizzando i 10 milioni di euro in tre anni stanziati dal Governo, il nuovo Commissario Straordinario ha già annunciato di voler elaborare un Piano d’intervento ad hoc e di  voler entrare in dialogo e confronto con le attività del settore.

Siamo felici e fiduciosi di sederci attorno ad un tavolo con il nuovo Commissario – commenta Paolo Tiozzo – anche perché la perdita produttiva delle nostre cooperative è ormai arrivata all’80% . Pensiamo che il mondo della pesca, che vive da generazioni di questa attività, possa essere il partner migliore per il Commissario, perché i pescatori conoscono le zone, hanno visto evolvere la situazione sulla propria pelle, sui propri redditi e sulle loro famiglie.

Ecco perché suggeriamo a Caterino di trovare al più presto una soluzione per raccogliere e smaltire le 30 tonnellate di granchio blu raccolte ogni giorno. Solo una piccola parte di quella pescata infatti viene gestita dal mercato, l’altra bisogna smaltirla e finora il tutto è stato fatto a nostre spese,  utilizzando ditte di smaltimento e procedure amministrative standard.

Le cooperative del Polesine hanno continuato nei mesi scorsi a pescarlo e smaltirlo il più possibile, utilizzando associati e mettendo in campo risorse del Consorzio. La cosa però non può durare molto, visto che si pescano in media 20 /30 tonnellate al giorno con danni da milioni di euro .

Già a luglio 2023 Confcooperative Fedagripesca denunciava che i pescatori spendevano 100mila euro al giorno per smaltire i granchi e mettere in salvo le loro produzioni.

Senza contare che il granchio blu ha mangiato fisicamente tutte le vongole sia nella Sacca di Scardovari sia in quella di Goro e oggi sta iniziando anche nella laguna

Altra spina nel fianco dei pescatori dell’Alto Adriatico è quella della mucillagine.

Sono preoccupato – continua il Presidente di Confcooperative Veneto – perché l’emergenza non riguarda per noi solo il granchio blu, ma dobbiamo fare fronte da un mese e mezzo a questa parte anche all’invasione della mucillagine.

Un fenomeno che non è più legato solo ad una marineria o ad un luogo specifico ma a tutto l’Alto Adriatico, che si è riempito di filamenti e alghe e che sta  creando non pochi disagi sia al turismo che alla pesca.  Non sono esperto in materia ma ho paura che il tutto sia dovuto all’innalzamento delle temperature, ad uno stato ambientale e ad una biodiversità che trova equilibrio proprio nell’aumento della temperatura dell’acqua o climatica.

Ecco perché penso che ci sia da fare una riflessione seria, che deve partire dal Veneto e dal Commissario ma che deve trovare riscontro al Ministero dell’Ambiente e al Ministero dell’Agricoltura, per capire cosa può fare l’uomo per invertire la marcia, altrimenti pagheremo caro questo conto che la natura ci presenta. Noi pescatori in primis.

13 agosto 2024