Dal Carciofo Violetto di Sant’Erasmo ai radicchi e ala barbabietola: senz’acqua è crisi agricola
La campagna veneziana sta facendo i conti con una situazione di siccità che si prolunga da ormai due anni e le conseguenze possono essere davvero drammatiche.
In laguna nord preoccupano le carciofaie perenni le cui radici sono in alcuni casi già morte in altri già in sofferenza. «I terreni sono ‘impaccati’ – spiega Carlo Finotello, presidente del Consorzio del Carciofo Violetto di Sant’Erasmo – se permane un po’ di umidità nel substrato, il terreno in superficie è già secco, produrre in laguna sarà molto complesso, non è detto che nei pozzi si potrà recuperare dell’acqua dolce».
La preoccupazione riguarda anche le colture orticole in generale dove i radicchi sono maturati in anticipo a causa delle temperature superiori alla norma stagionale e piante come verze e cavolfiori ora mancano della spinta dell’acqua per crescere. «Fino ad ora ci siamo salvati con l’umidità contenuta nei terreni – precisa Andrea Pegoraro, presidente di Coldiretti Portogruaro – ma ora nella fase di crescita l’acqua è indispensabile». Nel portogruarese e miranese si sta procedendo con la semina delle barbabietole da zucchero e la pioggia sarebbe assolutamente necessaria per garantire la presa della pianta.
«Ai danni alle colture – afferma Andrea Colla, presidente di Coldiretti Venezia – si sommano gli aumenti dei costi, a partire dal riscaldamento delle serre, ma anche dei carburanti, dell’energia, dei fitofarmaci e dei fertilizzanti, fino agli imballaggi, con gli incrementi che colpiscono dalla plastica per le vaschette, le retine e le buste, alla carta per bollini ed etichette fino al legno o al cartone ondulato per le cassette».
«Gli agricoltori – afferma Giovanni Pasquali, direttore di Coldiretti Venezia – sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare».