Ai tanti ‘più’ dell’export fa riscontro una bilancia dei pagamenti sempre più vicina al negativo
Lo studio Nomisma commissionato da Cia – Agricoiltori Italia dal titolo “Le nuove sfide per l’agricoltura italiana“, fotografa un’Italia che è più preoccupata per il futuro di quanto non lo sia la media Ue: nel nostro Paese la percentuale dei cittadini in difficoltà economiche è pari al 51% della popolazione, contro una media del resto d’Europa del 45%.
Dopo la spinta nel post Covid, anche il settore agricolo è in fase di stallo e, pur confermandosi fra le principali dell’Ue, con 72,4 miliardi di valore della produzione, registra una variazione positiva solo grazie all’escalation dei prezzi agricoli (+21%). Le materie prime, già cresciute nel 2021, sono schizzate nel 2022: riso (+69%), soia (+12%), frumento (+42%), mais (+39%).
L’inflazione pesa su tutto il settore alimentare (+13,1% annuo) con picchi per pasta (+20%), prodotti lattiero-caseari (+17,4%) e olio (+16,2%). Allo stesso tempo, tutti i settori agricoli sono stretti dall’aumento generale dei costi di produzione (+22%), guidati dal +55% della voce energia. Le maggiori tensioni si registrano nell’approvvigionamento dei prodotti tecnici importati, soprattutto fertilizzanti, che per il 62% sono di origine extra-Ue.
Gli ultimi anni poi sono stati caratterizzati da numerosi eventi climatici avversi, in particolare la siccità, che ha investito il 10% delle aree agricole con colture erbacee e il 25% di quelle sommerse. Mais e riso hanno registrato un calo produttivo, rispettivamente pari al -23% e al -22%, il grano del -9% e la suinicoltura del -4,2%.
La siccità si aggiunge al consumo di suolo, che nel biennio 2021-22 è tornato a crescere con una media di 19 ettari al giorno.
Il 2023 si è aperto con l’avvio della nuova Pac, che ha per obiettivo la redistribuzione a favore delle aziende medio–piccole (solo il 4,5% ha superficie maggiore di 50 ettari) e interventi a favore dei giovani agricoltori (il 9,3% degli agricoltori è under 40), mentre il 25% delle risorse complessive (875 milioni) è destinato a incentivare le pratiche sostenibili necessarie alla transizione ecologica.