Forum e rapporto di “The European House–Ambrosetti” hanno indicato le otto regole per il futuro .
La quinta edizione del Rapporto Ambrosetti dedicato al settore agroalimentare, “La Roadmap del futuro per il Food&Beverage”, è stato presentato nel corso della due giorni del Forum organizzato da “The European House – Ambrosetti” insieme a numerosi altri partner.
Il comparto agroalimentare ha generato nell’ultimo anno 214,1 miliardi di euro di consumi da parte delle famiglie italiane, in calo del -10,8% rispetto al 2019, con oltre 64 miliardi di euro di valore aggiunto, e che ha retto meglio l’impatto della pandemia, riportando nel 2020 una flessione ‘solo’ del -1,8%. Un settore sul quale il Governo investe con uno stanziamento nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) di 5,46 miliardi per lo sviluppo della filiera agroalimentare sostenibile e dei progetti di economia circolare.
Lo studio ha mostrato che il Covid nel 2020 non si è fatto sentire negativamente sul fatturato di ben sette aziende su dieci, la GDO ha segnato un rialzo del +2,2% e tutta negatività si è riservata sul canale Horeca, vista la chiusura di bar, ristoranti e alberghi, che ha subito una pesante contrazione pari al -36,5%, tornando ai livelli del 2002.
Le otto regole per aumentare la competitività del settore secondo “The European House – Ambrosetti”sono: sburocratizzare per sbloccare investimenti; rafforzare la dimensione media delle imprese; valorizzare le filiere nazionali e locali; combattere l’Italian Sounding; creare un ‘sistema Italia’ per gestire i regolamenti UE; accrescere la collaborazione con i retailer; adottare politiche di sostegno per rilanciare l’Horeca; finanziare campagne di sensibilizzazione a favore di stili di vita corretti grazie a sport e sana alimentazione.
Proprio rispetto a quest’ultimo punto, nel rapporto uno specifico spazio è stato dedicato al rapporto tra salute e cibo: un italiano su tre conduce una vita sedentaria, mentre il 45,5% risulta sovrappeso, con una quota di bambini delle scuole primarie, pari al 29,7%, risultata in condizione di eccesso ponderale e il 9,4% è classificato come obeso.