Il Governo ha varato un ddl festeggiato in piazza da Coldiretti che già prevede pesanti sanzioni
È l’innovazione a dividere l’Italia dall’Europa, isolando il nostro dagli altri Paesi. Dapprima sono stati i paletti che il Governo ha posto alla vendita dei prodotti preconfezionati contenenti anche farine derivate dagli insetti: approvate dalla Commissione Europea, nel nostro Paese dovranno essere commercializzate in aree separate all’interno dei supermercati. Poi è venuta la sconfitta italiana sulla questione dei biocarburanti: l’Europa ha preferito gli e-fuel sintetici che, a differenza di quelli di derivazione vegetale, non emettono in atmosfera CO2. Ultimo atto in questa fragorosa controversia è la cosiddetta ‘carne sintetica’, autorizzata negli Stati Uniti e non ancora arrivata in Europa ma ‘ideologicamente’ bocciata dal Governo sulla spinta di Coldiretti.
Il provvedimento firmato dal Ministro dell’agricoltura Lollobrigida colpisce sia la carne che si ottiene con sostituti vegetali sia la carne coltivata in laboratorio che si ottiene da clonazione delle cellule staminali estratte dagli animali. E, dunque, no anche al pesce sintetico, alle uova sintetiche e ai mangimi sintetici destinati all’alimentazione animale. Il divieto riguarda la produzione, l’importazione, la commercializzazione di questi prodotti qualora venissero un giorno approvati anche dall’Europa. Gli operatori che violeranno le disposizioni saranno soggetti alla sanzione amministrativa pecuniaria «da un minimo di euro 10.000 fino ad un massimo di euro 60.000 ovvero fino al 10 per cento del fatturato totale annuo realizzato nell’ultimo esercizio chiuso anteriormente all’accertamento della violazione, quando tale importo è superiore a euro 60.000, oltre alla confisca del prodotto illecito».
Oggi ancora molto cara, secondo un’analisi di McKinsey, la carne sintetica arriverà a costare quanto quella animale entro il 2023 e gli analisti di Barclays stimano che il giro d’affari potrebbe raggiungere i 450 miliardi di dollari nel 2040, ossia il 20% del mercato globale della carne. In Italia la realtà pioniera è ‘Bruno Cell’, una startup nata nel Centro di Biologia Integrata di Trento, progetto dell’Università insieme alla Provincia Autonoma.