Il progetto europeo ECOVINEGOALS ha promosso nuovi approcci in ambito viticolo che superano gli approcci tradizionali in favore di quelli agroecologici.
Il progetto in ambito viticolo ECOVINEGOALS, cofinanziato nell’ambito di Interreg ADRION 2014-2020, ha coinvolto dieci partner dell’area Adriatico-Ionica in un processo di transizione da sistemi di agricoltura industriale a un approccio agroecologico. Per favorire la comprensione e la diffusione dei temi e delle metodologie promosse, ECOVINEGOALS ha prodotto cinque video-pillole, che di volta in volta approfondiscono differenti aspetti della dimensione agro-ecologica.
Nel primo video, pubblicato su Garantitaly, si era introdotto il termine di agroecologia, definendola come una scienza, un insieme di pratiche e un movimento sociale, che prevede un approccio olistico attento alle dimensioni ecologica, culturale, economica e sociale. In viticoltura, essa promuove la sostenibilità del settore e incoraggia i suoi soggetti a rispondere alle gravi conseguenze delle pratiche tradizionali, unendo la produzione agricola alla preservazione degli equilibri territoriali. Nel secondo video viene invece delineato un contesto globale gravemente trasformato dall’agricoltura tradizionale, identificando l’approccio agroecologico come una necessità e urgenza.L’approccio tradizionale – definito riduzionista in quanto si concentra sui singoli elementi piuttosto che privilegiare una visione complessa delle loro connessioni – si definisce e sviluppa durante la Rivoluzione Verde. Iniziata negli Stati Uniti prima del secondo conflitto mondiale e poi diffusa in altri paesi in fase di sviluppo industriale, essa si focalizzava su un principale obiettivo: la massimizzazione della produzione. In questo modo, l’azienda agricola aveva iniziato a essere vista come più vicina al settore industriale, sviluppando dunque un modello di agricoltura industrializzata che ricorre a tecnologie meccaniche e chimiche e a varianti ibride di colture. Nel panorama attuale, segnato dalle profonde e gravi conseguenze dello sfruttamento sconsiderato delle risorse (la terra globale soggetta a degrado è il 34% della superficie e in pochi decenni si è perso il 75% della diversità genetica e agronomica (FAO)), serve un reale e profondo processo di trasformazione che superi l’approccio riduzionista in favore di nuovi paradigmi. L’agroecologia nasce negli anni ottanta da queste riflessioni per promuovere una visione innovativa fondata su un approccio sistemico. L’azienda agricola viene vista, di contro all’approccio riduzionista, come un sistema biologico complesso in dialogo con il territorio circostante, che coevolve insieme a esso e lo preserva.