Primo incontro del Comitato consultivo sulla crisi della filiera lattiero-casearia. Si dà così attuazione all’accordo firmato a novembre tra i rappresentanti delle organizzazioni agricole, dell’industria, delle cooperative e della Grande distribuzione. Primo risultato concreto ottenuto dal Comitato nella riunione di fine aprile è stato l’aver definito il sistema base di indicizzazione del prezzo del latte, attraverso un meccanismo oggettivo che tiene conto dei costi di produzione e dell’andamento dei prezzi del latte e dei formaggi sul mercato interno ed estero.
I rappresentanti dell’industria lattiero-casearia hanno confermato l’impegno a definire un modello di contratto standard e si sono impegnati a promuovere tra i propri associati l’utilizzo degli indici elaborati sul sistema base nei contratti che verranno stipulati per l’acquisto di latte. Il sistema di calcolo del prezzo, elaborato da Ismea, contempla quattro gruppi di riferimento per determinare il giusto prezzo del latte: i prodotti a medio-bassa stagionatura (Provolone Val Padana fresco e maturo, Mozzarella, Gorgonzola, Italico), i prodotti a elevata stagionatura (Parmigiano-Reggiano e Grana Padano in vari gradi di stagionatura), alcuni prodotti esteri (Latte scremato in polvere Francia, Oceania e Germania, Edamer Germania, Latte intero in polvere Germania) ed i costi degli input di produzione (mais, farina di soia, sorgo, crusche, farinacci).
ARRIVA ANCHE IL CENTESIMO AL LITRO DEL MINISTERO
All’interno di questi quattro gruppi, sono stati scelti i primi cinque prodotti con i coefficienti maggiori: il paniere, alla fine, si compone di venti prodotti. L’ampiezza del paniere e la varietà dei prodotti rappresenta un elemento importante in termini di stabilità dell’indicatore in quanto evita che fluttuazioni, impreviste o indotte, di singoli componenti possano determinare variazioni consistenti. È un indice oggettivo, perché esclude la soggettività nella scelta dei parametri; è affidabile, perché vasto e non influenzabile dalle parti in causa; è neutrale, in quanto elaborato e implementato da una parte terza al sistema di contrattazione; e infeni è trasparente, in termini di disponibilità dei dati di partenza, delle elaborazioni e dell’indice stesso.
Per quanto riguarda i 25 milioni di euro previsti per il settore zootecnico dall’intervento straordinario europeo, il Ministro Maurizio Martina ha firmato il decreto per la ripartizione degli aiuti diretti alle imprese di allevamento per il latte prodotto e commercializzato nei mesi di dicembre 2015, gennaio e febbraio 2016. L’impatto stimato della misura è di 1centesimo per litro di latte venduto alla stalla. Il decreto è stato già trasmesso ad Agea per l’erogazione dei contributi a circa 36 mila allevatori.
Al tavolo, la Grande distribuzione ha presentato un programma delle attività di promozione straordinaria dei prodotti lattiero caseari italiani, che sarà caratterizzata dall’utilizzo di un marchio che consenta di individuare in maniera chiara e omogenea i prodotti lattiero caseari di origine 100% italiana sugli scaffali.