Campagna Coldiretti per una legge popolare e il Ministro assicura la contrarietà dell’esecutivo .
Regione dopo regione, Coldiretti sta raccogliendo in tutta la penisola le firme utili per la presentazione di una legge di iniziativa popolare che vieti la produzione, l’utilizzo e la vendita di cibo sintetico nel nostro Paese.
Ma nemmeno partita, la petizione ha già raccolto l’avvallo più autorevole: il Ministro all’agricoltura, Francesco Lollobrigida ha dichiarato ufficialmente, al Senato nel corso di un question time, «Garantisco che finché saremo al governo sulle tavole degli italiani non arriveranno cibi creati in laboratorio. Desidero sgomberare il campo da qualsiasi equivoco: il Governo è contrario a cibo sintetico e artificiale e ha intenzione di contrastare in ogni sede questo tipo di produzioni».
Ad innescare la mobilitazione, la decisione della Food and Drug Administration americana che ha autorizzato la domanda presentata dalla Upside Foods, un’azienda che produce pollo sintetico raccogliendo cellule da animali vivi che vengono poi moltiplicate in un bioreattore. Il timore è che, già all’inizio del 2023, possano arrivare anche a livello Ue, coinvolgendo Efsa e Commissione Ue, le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio. Negli Usa è probabile che entro il primo semestre 2023 entrino in commercio i primi prodotti sintetici, in particolare la carne di laboratorio della società ‘Beyond Meat’, sostenuta da una campagna di marketing che tende ad esaltare la maggior sostenibilità ambientale del prodotto sintetico rispetto alle tradizionali attività di allevamento e pesca.
“Questa non è solo la battaglia degli agricoltori e degli allevatori – evidenzia Coldiretti – ma è una battaglia di civiltà per tutti i cittadini. Siamo di fronte ad una degenerazione della tecnologia, che diventa strumento speculativo della finanza. Creare cibo in laboratorio mette il bene primario nelle mani dei grandi capitali multinazionali, tagliando in un colpo solo produzione agricola, biodiversità, tutela del paesaggio, cultura. Una minaccia epocale”.
Oltre alla carne, sottolinea Coldiretti, la società Remilk vuole aprire una fabbrica chimica in Danimarca per la produzione di latte sintetico realizzato in laboratorio senza mucche. Mentre in Germania si lavora a bastoncini di sostanza ittica coltivati in vitro senza aver mai neppure visto il mare.