Il fatturato dell’agricoltura veneta nel 2016 arriva complessivamente a 5,7 miliardi di euro, un risultato pressoché pari a quello dell’anno precedente rispetto al quale l’aumento è solo del +0,3%. Non mancano insieme alle luci, anche le ombre a cominciare dai due poli estremi: al settore vitivinicolo che, nel suo complesso e grazie al “fenomeno” Prosecco, ha segnato un +22% in valore e +21% in quantità, si contrappone quello degli allevamenti, con i prezzi in picchiata del latte al -7,4% e degli avicoli al-7,5%.
«Anche nel comparto degli ortofrutticoli – ha detto il Direttore di Veneto Agricoltura, Alberto Negro, presentando il documento “Congiuntura del settore agroalimentare veneto” – si segnala lo stesso andamento in chiaroscuro: alcune produzioni hanno registrato infatti ottime performance mentre altre, al contrario, hanno subito dei cali anche non indifferenti».
L’annata ortofrutticola comincia con pesanti danni causati dal freddo prima e dalla siccità poi
Oltre che fotografare la situazione dell’annata appena trascorsa, il documento di Congiuntura veneto esprima anche una prima serie di valutazioni sulle prospettive per il 2017, fatto salvo quello che sarà l’andamento di una meteorologia che ha già prodotto gelate ad aprile e siccità a giugno. Alcuni dati sono comunque già attendibili: le prime stime per il 2017 indicano in flessione gli ettari coltivati a frumento tenero (-14%) e duro (-35%), e riduzioni anche le superfici coltivate a mais, mentre cresce la soia.
Le difficoltà meteo si sono già fatte sentire, e lo faranno ancora, per le produzioni orticole, in particolare il melone, e frutticole, quali il melo, i kiwi e la fragola.
Positivi i primi mesi del 2017 per il latte, con prezzi in recupero rispetto al 2016, mentre per le carni si segnala l’aumento dei costi di produzione che potrebbe ripercuotersi sulla redditività aziendale.