L’azienda Carapelli Firenze spa ha comunicato ai sindacati che avvierà una procedura di mobilità per 70 addetti sui 280 che lavorano negli stabilimenti di Inveruno (Milano) e Tavarnelle (Firenze). La Flai Cgil del Chianti denuncia forte il rischio di una delocalizzazione della produzione da parte della proprietà spagnola Deoleo, che controlla anche i marchi Bertolli e Sasso, colpita da una crisi finanziaria. I sindacati hanno immediatamente richiesto l’attivazione di un tavolo di confronto con il ministero dello Sviluppo economico per scongiurare i licenziamenti.
A quanto risulta, stando ad una interrogazione parlamentare, negli ultimi mesi la situazione economica del gruppo spagnolo si è ulteriormente aggravata: i debiti sono scesi a 624milioni (-6%) e nel 2012 la perdita è stata (anche per le svalutazioni) di 245 milioni. Le azioni di Deoleo sono in pegno alle banche spagnole. Difficile anche il bilancio 2012 di Carapelli Firenze, holding italiana: i ricavi sono di 447 milioni (498 l’anno prima), il Mol di 19 milioni (21) ma con una perdita choc di 98 milioni (dopo svalutazioni e ammortamenti).
Il rischio di perdere un’importante azienda italiana è sempre più concreta, poiché una delle prospettive è anche quella di trasferire la produzione in Spagna e come in altre casi, dove Made in Italy “tira”, continuare a sfruttare il marchio Carapelli come l’olio delle colline Toscane.
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