Ha preso avvio il sondaggio “Coltivare l’eccellenza. La strategia della formazione per l’agroalimentare italiano”, realizzato da FondItalia, il Fondo paritetico per la formazione continua, in collaborazione con ExpoTraining ed Expo Lavoro & Sicurezza, la fiera nazionale della formazione patrocinata da Expo 2015 e Fiera Milano. Presentando il progetto, Francesco Franco, presidente di FondItalia, ha usato una metafora: «la formazione rappresenta sicuramente il principale nutrimento, l’energia essenziale per le imprese che vogliono mantenere salda la loro posizione nell’attuale fluttuante mercato del lavoro e investire nel futuro».
«Sono numerose le esigenze formative del settore agroalimentare – spiega Egidio Sangue, vicepresidente e direttore di Fonditalia – si passa dalla formazione per adempiere all’obbligo formativo, come quella per la manipolazione degli alimenti, l’igiene e la sicurezza alimentare, all’aggiornamento delle competenze di tipo tecnico per assicurare operatori professionalizzati al comparto, alla internazionalizzazione per valorizzare il prodotto italiano e favorirne l’export. Si tratta di formazione che, oltre a rinnovare il settore e garantirne la competitività in scenari più ampi, consente ai lavoratori, in molti casi anche stagionali, di mantenere alto il loro livello professionale e aumentare le capacità tecnico-operative, dalla capacità di selezione accurata delle materie prime all’utilizzo di macchinari sempre più sofisticati, al fine di garantire loro una occupazione permanente e sicura».
La formazione ai green job per dare più energia all’agricoltura
Carlo Barberis, patron di ExpoTraining 2015, sostiene che «le potenzialità lavorative e imprenditoriali nel settore agricolo sono molteplici e si sta assistendo alla fioritura dei cosiddetti green jobs. In controtendenza rispetto al trend generale del mercato del lavoro in Italia e nonostante la crisi, il ritorno alla terra fa registrare un vero e proprio boom di assunzioni interessando anche i giovani; essa è dovuta in parte alla crisi ma soprattutto dall’allargamento dei confini dell’attività agricola verso nuove opportunità occupazionali».
«Gli imprenditori agricoli oggi – prosegue Barberis – si possono occupare di attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla loro vendita in azienda o nei mercati degli agricoltori, alla fornitura di servizi alla pubblica amministrazione, per esempio per la cura del verde pubblico, dalla produzione di birra o cosmetici alla gestione di fattorie didattiche. Va da sé che ogni profilo professionale di green job richiede competenze e aggiornamento continuo in modo da sviluppare sia la competitività di ogni azienda e la sostenibilità ambientale. Dunque, il comparto formativo gioca un ruolo fondamentale per assistere e accompagnare questo settore attraverso una migliore e più puntuale offerta formativa di green training».