L’Airg, l’associazione che raccoglie i ristoranti giapponesi nel nostro Paese, ha annunciato di aver intrapreso un “percorso culturale ed enogastronomico” con un consorzio di vini italiano. L’Italia è il Paese europeo dove il sushi e l’intera rigorosa tradizione giapponese sono diventati un vero e proprio stile alimentare. Ora le immutabili tradizioni del Paese del Sol Levante cedono alla tentazione del più italiano dei prodotti, il vino e nei locali di alta gamma non si servirà più solo vari tipi di tè verde e sakè..
A stringere questa alleanza il Consorzio del Gavi che sarà protagonista delle degustazioni, dei workshop e delle performance artistiche e letterarie della settimana della cultura giapponese ‘Milano Matsuri 2015‘, dall’11 al 14 giugno. Dice lo chef di un noto ristorante nipponico: «Abbiamo accostato due modi di pensare, due Paesi, due gusti. Progetti gastronomici, sensazioni palatali che rispondono a progetti, idee, arte». Una reciproca contaminazione: l’etichetta ufficiale della bottiglia del Gavi Docg 2015 è stata disegnata da un artista giapponese, Shuhei Matsuyama, che vi ha immortalato le dolci colline, che insistono su non più di 11 comuni, su cui svettano i vigneti di Cortese. «Questo non è un progetto commerciale – spiega Annalena De Bortoli, dell’Associazione italiana ristoratori giapponesi – è qualcosa di culturale: è sperimentazione, è vero confronto. E come avviene tra due grandi culture, deve essere armonico».
La tradizione culinaria del Giappone contaminata dal vino dei Gavi
Il Gavi è un gioiello tipico della variegata produzione italiana, un bianco del Piemonte, fatto di uve Cortese in purezza, che alcuni paragonano al Barolo per la sua importanza. «È l’incontro tra il vento marino che soffia dal Mar Ligure e la neve dell’Appennino – spiega un produttore – a rendere speciale quest’angolo di Piemonte con un disciplinare che ne limita la produzione a soli 11 comuni e che ha la sua zona d’elezione nella Val Borbera». Con una produzione di 13 milioni di bottiglie, quasi tutte per l’export, il Gavi è uno dei bianchi più ricercati in Germania, Inghilterra, Svizzera, Stati Uniti e naturalmente in Giappone.
«Il Cortese autoctono e millenario e il territorio del Gavi – dice Francesco Bergaglio, direttore del Consorzio tutela del Gavi – si ispirano a valori di eccellenza, così come il gusto raffinato e la tradizione millenaria del Giappone. Abbiamo quindi creato un incontro che porta il Gavi Docg nei ristoranti giapponesi ad esaltare due culture gastronomiche”. La strada aperta dal bianco Gavi, pensata soprattutto in funzione delle ricette a base di pesce crudo, potrebbe ora essere percorsa anche da altri vini, soprattutto in relazione alle creazioni in cottura. Non è lontano, forse, il giorno in cui durante un aperitivo in enoteca si troveranno assaggi giapponesi e seduti al bancone del sushi bar disquisiremo di calici e vini come di fronte a una tavola mediterranea.