Kraft Heinz Co. ha ritirato l’offerta da 143 miliardi di dollari per l’acquisto di Unilever Plc: il tutto è nato e morto in appena un paio di giornate intense e assai vivaci sul fronte delle borse. Non poteva essere altrimenti visto che “Kraft Foods Group Inc.” è la più grande azienda alimentare dell’America settentrionale e la seconda più grande al mondo dopo la Nestlé e che Unilever è una multinazionale anglo-olandese proprietaria di molti tra i marchi più diffusi nel campo dell’alimentazione, tra i quali i più famosi in Italia sono Knorr, Algida, Lipton e Calvé.
Un portavoce di Kraft ha spiegato che l’azienda intendeva procedere alla fusione plurimiliardaria tramite una “transazione amichevole” e che tale interesse è emerso “ad uno stadio estremamente precoce”. Unilever ha reso noto di non essere interessata alla fusione, e così la maxioperazione è caduta appena 48 ore dopo essere stata presentata.
>Piaceva al mercato borsistico, ma non alla politica
Dal momento dell’annuncio dell’offerta, le Borse avevano reagito con un balzo in avanti del 12% per Unilever a Londra e del 7% a New York. Ma le reazioni negative si erano immediatamente manifestate sia sul piano aziendale, sia su quello politico. La Primo Ministro inglese, Theresa May, aveva immediatamente chiesto al suo staff di valutare l’accordo per verificare se potesse mettere a rischio l’economia britannica e se fosse necessario l’intervento del governo. Ma anche dall’interno di Unilever erano emerse con forza le preoccupazioni: in particolare si temeva per il futuro delle importanti aziende del gruppo di prodotti per l’igiene personale e per la casa, che non sono nel core business di Kraft.
Warren Buffett e Paulo Jorge Lemann, i due miliardari che sostengono Kraft, avrebbero deciso quindi di ritirare l’offerta convinti che uno scontro prolungato per la conquista di Unilever avrebbe causato più danni che benefici ed il comunicato ufficiale di Kraft sottolinea che “l’opzione migliore era di ritirarsi prontamente, così da lasciare ad entrambe le aziende lo spazio necessario a perseguire piani indipendenti per la generazione di valore”. Unilever era diventata una preda potenzialmente alla portata di Kraft in seguito all’indebolimento della sterlina dopo la vittoria dei sì al referendum sulla Brexit.