Il Parlamento Europeo, riunito in seduta plenaria a Strasburgo ha discusso di OGM ed in particolare della loro autorizzazione sul territorio dell’Unione. La legislazione oggi lascia l’ultima parola alla Commissione Europea, nel caso in cui il Consiglio non raggiunga una maggioranza qualificata a favore o contro la proposta. Questo è il caso di quasi tutte le decisioni riguardanti i 58 OGM autorizzati ad oggi nell’UE.
Il presidente Juncker, quando presentò il suo programma di lavoro, disse di «non considerare normale che in base alle regole attuali la Commissione Europea sia giuridicamente obbligata ad autorizzare l’importazione e la trasformazione di nuovi OGM, anche quando una maggioranza chiara di Stati membri vi si oppone». Per cambiare questo meccanismo sarebbe necessario dare ai singoli Governi più discrezionalità, così come già avviene per la coltivazione di OGM nel cui caso i Paesi UE possono decidere se coltivarli o meno. Ma sulla nuova Commissione preme l’industria del biotch affinché siano autorizzati i 13 dossier per l’importazione e la trasformazione di OGM le cui procedure sono giunte al termine. Inoltre, la Direzione Generale Salute è impegnata su nuove iniziative che riguardano l’etichettatura degli OGM. Ad oggi, infatti, gli Stati sono liberi di segnalare in etichetta che il prodotto è OGM-free, ma non c’è alcuna normativa applicata omogeneamente in tutta l’area comunitaria.