Profondamente segnato dal terremoto del maggio scorso (con danni per oltre 100 milioni, circa 600.000 forme cadute e 120.000 di queste distrutte o avviate alla fusione), il bilancio 2012 del sistema imprenditoriale legato al Parmigiano Reggiano si è chiuso con una buona tenuta dei consumi interni, un forte aumento dell’export, ma un sensibile calo delle quotazioni. Il prezzo medio all’origine, infatti, è passato dai 10,76 euro/kg del 2011 a 9,12 euro/kg, con una flessione del 15% che riporta le quotazioni sugli stessi livelli del 2010 (9,14 euro/kg).
Tra i fattori che hanno determinato la flessione, il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai, indica soprattutto «un aumento della produzione 2011 (e commercializzata nel 2012) assai distante da quell’equilibrio tra domanda e offerta che resta l’obiettivo primario per dare valore al lavoro e ai rischi dei produttori».
L’exploit produttivo del 2011 (+7,1%, con 3.231.915 forme destinate alla commercializzazione nel 2012) sembra però destinato a rimanere isolato: nel 2012, infatti, la produzione è cresciuta del 2,3% complessivamente, ma nel secondo semestre (e la tendenza è confermata ad inizio 2013) si è registrata una flessione, con 24.000 forme in meno rispetto allo stesso periodo del 2011.
Parmigiano reggiano: l’export oltre le previsioni
Analizzando l’andamento della produzione, il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai spiega che: «il rallentamento dei flussi produttivi si associa ad una sostanziale tenuta dei consumi interni, ad un sensibile incremento delle esportazioni (+7,7% nel 2012), al ritiro di 80.000 forme per progetti sull’estero e ad una minore disponibilità di prodotto (130.000 forme per il 2013) per gli effetti del terremoto. Tutto questo dovrebbe favorire un rialzo delle attuali quotazioni».
Le esportazioni, dal canto loro, continuano a volare. «Il saldo sull’export – afferma il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti – è andato oltre le già positive previsioni, portandosi a 42.700 tonnellate; in questo modo si è giunti ad un dato che parla di una crescita del 94,4% negli ultimi cinque anni, frutto di un rilevante investimento del Consorzio e degli accordi di collaborazione realizzati con gli esportatori».
Il Consorzio del Parmigiano Reggiano, intanto, continua ad occuparsi delle conseguenze prodotte dal doppio terremoto del 20 e 29 maggio 2012 attraverso anticipazioni ai caseifici pari a 2,5 milioni dei contributi raccolti grazie all’intervento straordinario di tutti i consorziati (8,6 milioni), alle donazioni spontanee, alle vendite solidali nei caseifici e a quelle messe in atto da catene distributive (1,2 milioni di euro).