“E’ importante una unitarietà della politica agricola comune italiana, dobbiamo andare in Europa con una proposta di tutto il comparto, e gli Stati generali dell’agricoltura sono uno strumento utile in tal senso”. Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Saverio Romano intervenendo all’assise di Confagricoltura a Mantova. “Nel centocinquantesimo anno dell’unità del nostro Paese – ha continuato il ministro – abbiamo l’obbligo e l’orgoglio, di rivendicare l’unità di una proposta di politica agricola italiana, capace di proporsi all’Europa con tutta la sua forza. Occorre il contributo di tutti, delle associazioni, dei produttori, dei consumatori, e nessuno può sentirsi escluso, ma occorre fare una sintesi, perché è il momento delle scelte e dei programmi. Per questo credo necessario che gli Stati Generali si svolgano entro sei mesi”.
A ministro Romani, che auspica “una politica di mercato che sposi la difesa della qualità, la lotta alla contraffazione, la promozione dell’etichettatura, la tutela del Made in Italy”, fa eco l’assessore regionale veneto Franco Manzato che ricorda: “Nata ieri, la certificazione d’origine e tipicità italiana ‘Made in Italy’ deve essere valorizzata e soprattutto tutelata dalle contraffazioni con un deciso intervento dello Stato al massimo livello”. Il principale rischio per il brand tricolore che sta cercando di imporsi come merita sui mercati internazionali è il falso “parallelo”. Cioè la tanta produzione ingannatrice che si nasconde nei sotterranei ed alimenta l’illegalità. Ottenuta a costi stracciati, è venduta sulla scia della vera qualità italiana ingannando gli acquirenti e i consumatori: imitazioni malavitose o di mani straniere sfruttate e maestre dell’imitazione che copiano quel Made in Italy vero che fa tendenza nel mondo anche nel settore agroalimentare”. E proprio sulle azioni per contrastare questo fenomeno l’assessore Veneto sfida il ministro a tutela della produzione agricola nazionale.