Merce per circa un milione di euro proveniente dalla Cina, ma con etichette ‘Made in Italy’, è stata sequestrata nel corso di un’operazione del Gico di Napoli e dello Scico di Roma, coordinata dalla Dda partenopea. Il trucco per alterare le etichette originali era semplice ma ingegnoso. I cartoncini riportavano una scritta su due righe: sulla prima riga compariva la dicitura “Made in China”, nella seconda stava stampato “Italy style”. Bastava un colpo di forbice e venivano tagliate via le parole sul lato destro “China” e “style”. In tal modo rimaneva solo la scritta “Made in Italy”.
La truffa è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Napoli nell’ambito dell’operazione “Gomorrah 2”. Le fiamme gialle hanno sequestro circa 73.000 capi di abbigliamento per uomo (abiti, giacconi, giacche, cappotti) e circa 89.000 accessori (bottoni, cerniere ed etichette).
Ma non basta. Nella sede della società è stata anche rinvenuto anche tutt’altro genere di materiale contraffatto: motoseghe, martelli pneumatici, cassette utensili, generatori elettrici e scuotitori meccanici sprovvisti della dichiarazione e della certificazione di conformità alla direttiva europea in materia di sicurezza dei prodotti. Già nel 2009, da diversi Paesi dell’Unione europea erano giunte segnalazioni di elettroutensili e strumenti di alta tecnologia provenienti dalla Cina con marchi falsi e pericolosi per la salute dei cittadini. Nel procedimento avviato dai magistrati partenopei si analizzava l’ipotesi di un’organizzazione internazionale, probabilmente legata alla camorra, con base a Napoli e dedita all’importazione dalla Cina e alla commercializzazione in numeri Stati europei, ma anche in Australia e altri Paesi di prodotti contraffatti.