Il Worcester Polytechnic Institute ha sviluppato un codice a barre molto speciale che potrebbe risolvere definitivamente il problema della contraffazione, nonché della rilevazione veloce di esplosivi e agenti chimici pericolosi. In pratica si tratta di una sorta di “cartina di tornasole” a nanoparticelle. Ovviamente il tornasole di solito viene usato per rilevare solo i gradienti di acidità o alcalinità. In questo caso invece si parla di un identificatore capace di individuare minuscoli traccianti realizzando poi una traccia termica univoca degli stessi. Ovviamente questi “traccianti” devono essere applicati al materiale o il bene in fase di produzione o in un secondo momento.
«Le nanoparticelle – ha spiegato il dottor Ming Su, che coordina il progetto – non partecipano ad alcuna reazione chimica e non influiscono nelle funzioni dell’oggetto esistente. L’unica cosa che fanno è fornite una firma termica».
Secondo la sperimentazione messa in atto al Worcester Polytechnic Institute un agente chimico, i medicinali, gli inchiostri per banconote oppure il materiale esplosivo e comunque tutti i beni di grande valore potrebbero essere trattati per consentire un’identificazione sicura. Persino a seguito di eventi catastrofici oppure un’esplosione si potrebbe procedere con il controllo nella certezza che il risultato non potrà essere alterato da alcun evento.
- Agricoltura
-
In primo piano
-
In primo piano
-
In primo piano
-
- Innovazione
-
In primo piano
-
In primo piano
-
In primo piano
-
- Energia
-
In primo piano
-
In primo piano
-
In primo piano
-
- Acqua
-
In primo piano
-
In primo piano
-
In primo piano
-
- Territorio
-
In primo piano
-
In primo piano
-
In primo piano
-
- Sostenibilità
-
In primo piano
-
In primo piano
-
In primo piano
-
- Made in Italy
-
In primo piano
-
In primo piano
-
In primo piano
-
- Tutela del consumatore
-
In primo piano
-
In primo piano
-
In primo piano
-
- CHI SIAMO
- Servizi
Seleziona Pagina