La metà dei falsi venduti su internet colpisce i settori dell’abbigliamento, scarpe e accessori .
L’ultimo studio diffuso dall’EUIPO, l’ufficio europeo della proprietà intellettuale, in partenership con l’OCSE, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha dato sostanza oggettiva a quella che era comunque una opinione generale: il mercato della contraffazione è alimentato dalla Cina attraverso i canali online.
Stando ai dati pubblicato nel “Misuse of e-commerce for trade in counterfeits”, l’e-commerce sta diventando il principale veicolo per la distribuzione di prodotti contraffatti e il 56% dei sequestri doganali effettuati alle frontiere dell’Unione europea riguarda vendite online. La Cina è al primo posto con oltre il 75% di sequestri di prodotti contraffatti, seguita da Hong Kong al 5,7%, dalla Turchia (5,6%) e da Singapore (3,3%). La Cina è il Paese di provenienza dominante anche per quanto riguarda il valore dei prodotti contraffatti acquistati online, con una quota del 68%.
I sequestri di prodotti contraffatti legati al commercio elettronico nell’UE interessano un’ampia gamma di prodotti: primeggiano le calzature, con il 33,7 % dei sequestri totali, davanti all’abbigliamento (17,3 %), ai profumi e cosmetici (9,6 %), agli articoli in pelle (8,7 %), alle macchine e attrezzature elettriche (6,5 %), ai giocattoli (5,5 %) e agli orologi (5,2 %).
Il fenomeno ha una dimensione planetaria, quale quella del web. Ovviamente, i Paesi economicamente più forti sono quelli maggiormente colpiti dalla contraffazione per il danno che questa provoca alle produzioni nazionali. Nell’Unione Europea, la Commissione ha scelto la strada della collaborazione con i colossi dell’e-commerce e ha quindi contribuito alla redazione e all’attuazione di un protocollo d’intesa tra le piattaforme di vendita, i legittimi titolari dei marchi contraffatti e altre parti interessate, comprese le rappresentanze delle organizzazione dei consumatori. L’obiettivo di questo protocollo è quello di promuovere le ‘buone pratiche’ nella lotta alla vendita di prodotti contraffatti su internet, attuando controlli ‘a monte’ della catena distributiva.