Un appello contro la contraffazione è stato esplicitamente lanciato dal premier cinese Li Keqjang nel suo discorso al recente Business Forum nell’ambito del vertice Ue-Cina tenutosi a Bruxelles. Li Keqjang ha sostenuto che la Cina intende essere paladina del commercio equo e libero ed ha affermato che «contraffare o vendere prodotti fasulli non sarà una ricetta di lungo termine» ed ha chiesto «alle impresse cinesi di rispettare le regole Wto e ogni accordo che hanno firmato. Non incoraggiamo scorciatoie che aggirino le regole o portino ad atti fraudolenti. Dobbiamo lavorare insieme per limitare questi atti per rendere il mercato leale».
Con la Ue la Cina intende: «definire come garantire al meglio che il commercio sia libero e sostenere le regole multilaterali, altrimenti il mondo diventa una giungla. La Cina sostiene sempre le regole, comprese quelle del Wto. Solo con le regole c’è la base per negoziati. Possiamo parlare, invece di combatterci».
La globalizzazione non è un male, bisogna attuarla con lealtà
Nel suo discorso al Business Forum, il premier cinese Li Keqjang ha affermato di essere d’accordo con i timori espressi dal presidente Juncker sul futuro: «Sulle questioni principali condividiamo la stessa filosofia. Concordiamo – ha aggiunto – che dobbiamo andare avanti sul trend della globalizzazione e renderla più inclusiva, equa e di beneficio per tutti. La globalizzazione ha portato benefici alla Cina, all’Europa e a tanti paesi nel mondo. I benefici sono evidenti, ma non neghiamo che, come sempre, in veloci evoluzioni anche la globalizzazione ha i suoi aspetti negativi, ma non è un problema della globalizzazione in sé, ma di come la attuiamo». Ed ha concluso che «per risolvere i problemi della globalizzazione dobbiamo assicurare che il commercio sia libero ed equo».