Scoperto nel torinese un ‘giro’ di ricambi d’auto contraffatti che ‘esportava’ in tutto il mondo
Due imprenditori del torinese avevano messo su un cospicuo commercio di ricambi per auto ed esportavano centinaia di pezzi al giorno un po’ in tutto il mondo. Poi, però, è arrivata la Guardia di Finanza di Torino che ha stroncato il business truffaldino: i ricambi infatti venivano venduti con i marchi più famosi dell’automotive italiano, dalla Fiat alla Lancia e all’Alfaromeo (con qualche sconfinamento fino alla Porsche), ma erano assolutamente falsi.
A tradire i due industriali della contraffazione ed il loro ingente traffico, secondo quanto riferisce la stessa Guardia di Finanza, è stata la pandemia causata dal Covid-19. Perché anche in pieno lockdown, la produzione non si è fermata ed ha continuato a sfornare falsi a pieno regime.
Ad insospettire la Procura della Repubblica Torinese, operando in collaborazione con i Finanzieri della Compagnia di Susa, il fatto che in aperta campagna, nel comune di San Gillo, una fabbrica, durante il periodo di quarantena, vendeva pezzi di ricambio per automobili in tutto il mondo. La scoperta si è rivelata fondamentale e la susseguente indagine ha portato alla denuncia dei due imprenditori con l’accusa di contraffazione e frode nel commercio.
Le due aziende si trovano nelle località di Torino e di Carmagnola ed al loro interno sono stati ritrovati più di 40mila pezzi falsi.
Nell’azienda di Carmignano, poi, è stato scoperto anche un vero proprio laboratorio, dotato di macchinari di ultima generazione per contraffare i ricambi di auto nella maniera migliore possibile.
Ogni giorno centinaia di questi pezzi uscivano dal capannone e venivano venduti con i prestigiosi marchi delle aziende danneggiando evidentemente il loro mercato e la loro immagine presso i consumatori, visto che le contraffazioni, per quanto simili all’originale, non potevano garantire la stessa qualità e perfetta esecuzione degli originali.