Sempre più frequenti le contraffazioni del vino nel nostro Paese. Due casi emblematici: il Corpo Forestale dello Stato di Pavia con la collaborazione dell’Ispettorato Centrale Qualità e Repressione Frodi (ICQRF) di Milano e la Guardia di Finanza di Pavia, ha sequestrato 60.000 litri di Pinot grigio contraffatto detenuti presso uno stabilimento di Stradella, in provincia di Pavia; il Corpo Forestale dello Stato di Verona e Tregnago ha sequestrato in una cantina vinicola del veronese 19.680 bottiglie da 0.75 centilitri pronte per essere spedite in Danimarca.
Il sequestro piemontese è avvenuto nell’ambito dell’inchiesta sul vino partita lo scorso autunno sulla società Terre d’Oltrepò, che gestisce la cantina sociale di Broni – Stradella: gli esami sul prodotto effettuati dall’Ispettorato Centrale Qualità e Repressione Frodi hanno messo in luce alcune irregolarità nelle caratteristiche del Pinot grigio. Tra il vino esaminato e quanto dichiarato nei cartelli apposti ai vasi vinari, all’epoca dei prelievi, è emersa una differenza sia per l’annata di riferimento, diversa da quelle dichiarata, sia per l’alta concentrazione di acqua nel vino e, ancora, per l’utilizzo di zucchero di canna. L’azienda avrebbe insomma cercato di mettere in commercio vino Pinot grigio a Indicazione Geografica Protetta Provincia di Pavia proveniente da uve o da mosti prodotti da vigneti fuori dalla provincia di Pavia, quindi, di minor pregio rispetto a quanto riportato in etichetta.
Aumentano in Italia i casi di contraffazione del vino
Analogo il caso Veneto: il vino che si voleva vendere in Danimarca era spacciato per pregiato prodotto della provincia di Verona, mentre in realtà era stato prodotto tra la Puglia e la Sardegna. È stata una denuncia anonima a far aprire l’operazione «Vin Dansk»: secondo la ricostruzione degli inquirenti, una nota ditta del veronese avrebbe venduto ad una catena di supermercati danesi vino da tavola, spacciandolo per prodotto con uve locali di pregio. Nelle etichette, si faceva riferimento al tipo Corvina, Rondinella, Cabernet, Sauvignon e Croatina.
“Mentre il Cabernet-Sauvignon è un vitigno internazionale – riporta il comunicato del Corpo Forestale dello Stato – la Corvina, la Croatina e la Rondinella sono vitigni autoctoni della provincia di Verona, dai quali vengono ricavati pregiati vini della Valpolicella”. Le bottiglie risultavano essere state realizzate con una parte di vino acquistato da cantine delle province di Oristano e di Brindisi. Secondo la Forestale quella fin qui emersa è solo la “punta di un iceberg” sono in corso una serie di ulteriri verifiche anche su altri lotti venduti nel corso del 2014 dalla ditta veronese in Danimarca.