Il Tribunale di Napoli ha stabilito che l’espressione “Falso d’Autore” costituisce un marchio illecito perché evoca la contraffazione presentandola come se fosse un’attività legittima. Da decenni questa formula veniva utilizzata alla luce del sole in particolare da produttori di profumi contraffatti che ritenevano così di poter commercializzare i propri prodotti copie fasulle dei più prestigiosi prodotti di marca. L’Indicam, l’associazione italiana per la lotta alla contraffazione che aveva proposto l’azione giudiziaria avanti al tribunale partenopeo, sottolinea in un comunicato, che finalmente si pone termine ad una pratica illecita condotta da anni da diversi fabbricanti dell’area del casertano e del napoletano: «Si tratta di un precedente estremamente importante – commenta Cesare Galli, docente di diritto industriale e difensore nella causa – perché riconosce a chiare lettere l’illiceità di tutte le forme di agganciamento ai marchi originali e considera in sé illeciti gli “strumenti”, compresa la registrazione di “marchi-civetta”, tipo i famosi “Replica”, attraverso i quali i contraffattori cercano di far passare per legittima la loro attività. Ed è chiaro che a questo precedente dovrà attenersi anche l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, rifiutando la registrazione di marchi formati in modo analogo».
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