“Un falso coccodrillo può costarvi vere lacrime”. “L’ultima chiamata sarà per l’avvocato”. “La contraffazione non è un falso problema”. Sono gli slogan che il Comitato Colbert, l’associazione che racchiude 75 luxury brand francesi, ha lanciato per allertare i turisti che dalla Francia partiranno per far turismo nel paese della contraffazione, cioè in Italia.
È una vera e propria crociata quella intrapresa contro la contraffazione dei prodotti di marca per sensibilizzare i turisti francesi in partenza verso l’Italia, una campagna che durerà tutta l’estate e si estenderà anche all’Europa dell’Est, sempre più esposta a questo genere di traffici dopo l’allargamento dell’ Unione. “Si è cominciato dall’Italia – si legge in una nota diffusa dal Comitato Colbert – perché è un grande mercato del falso ed è meta particolarmente frequentata dai francesi. Si sa che nelle piazze di Venezia, Firenze, Roma, Napoli e Ventimiglia l’offerta di merce contraffatta è notevole, nonostante impegno e collaborazione delle autorità di polizia”.
La preoccupazione maggiore dei francesi è probabilmente quella per la quale non solo prodotti di pessima qualità, provenienti dall’estremo oriente, vengano commercializzati con marchi francesi. Aumentano infatti sempre più frequentemente i casi di prodotti abilmente contraffatti in Italia e di pari qualità degli originali realizzati in Francia. Ad esempio è recente il sequestro in provincia di Firenze di borse contraffatte Hermes, definite dagli esperti francesi del tutto identiche a quelle originali. Tanto che è stato possibile smascherare il falso solo dal fatto che le borse Hermes sono prodotte esclusivamente in Francia.
Ed i ‘falsi di qualità’ oltre che nelle piazze italiane sono ormai arrivati stabilmente anche a Parigi, come accade ad esempio nelle bancarelle del mercato delle pulci di Saint Ouen.