La Guardia di Finanza di Torino, Roma e Prato ha denunciato 6 imprenditori per frode in commercio sequestrando oltre 12 tonnellate di filato acrilico e 62.000 capi d’abbigliamento contraffatti. Alcuni capi erano prodotti solamente con tessuti acrilici contrariamente a quanto indicato sulle etichette merceologiche che citavano percentuali variabili di lana, di Mohair, di Cashmere, di Alpaca o di Merinos. La merce sequestrata avrebbe generato ricavi stimati per circa 2,5 milioni di euro.
L’attività è iniziata con i controlli dei Baschi Verdi del Gruppo Torino presso alcuni negozi della città e del noto centro commerciale “Città Commerciale” di Settimo Torinese.
Produzione a Prato, commercializzazione a Roma: scoperti a Torino
Le successive indagini, condotte dai finanzieri sulla documentazione contabile ed extracontabile rinvenuta duranti i controlli, hanno permesso di individuare tutta la filiera produttiva e distributiva dei capi d’abbigliamento contraffatti che, prodotti a Prato e commercializzati da distributori di Roma, venivano piazzati in tutta Italia a prezzi estremamente competitivi. Un capo in cashmere, che mediamente non può venire a costare meno di 200 euro, veniva venduto a circa 60 euro, cifra evidentemente ‘sospetta’.
Per i 6 imprenditori, per la maggior parte di etnia cinese, oltre alle sanzioni amministrative è scattata anche la denuncia per frode in commercio e vendita di prodotti con segni mendaci. Nel corso delle perquisizioni, disposte dalla Procura della Repubblica di Torino nella zona industriale di Prato e nei quartieri “Borghesiana” e “Torre Spaccata” di Roma, i finanzieri hanno sequestrato anche 410.000 etichette non conformi e 22 macchinari utilizzati per la produzione.