Il problema è mondiale e la denuncia arriva dall’argentino Norberto Garcia, presidente dell’Organizzazione internazionale degli esportatori di miele e basta una semplice osservazione per capire come l’allarme sia giustificato: sul pianeta ci sono sempre meno api, decimate dai pesticidi, mentre i consumi di miele non sono mai stati così alti. La rispposta non può che essere la contraffazione: «False etichette, falsa dichiarazione di origine e aggiunta di sciroppo di glucosio: il mercato internazionale del miele è inondato di prodotti fraudolenti» dice Norberto Garcia.
Secondo la Fao, la produzione mondiale è pari a circa 1,5 milioni di tonnellate, mentre il consumo è di 400 mila tonnellate in più. Il clima impazzito, l’avvelenamento degli ambienti naturali e la massimizzazione dei profitti portano alla messa in atto di circuiti commerciali opachi, di frodi, di contraffazioni sulla natura e l’origine dei prodotti. Tutti fattori responsabili dell’immissione sui mercati mondiali di volumi molto importanti di miele diluito a basso prezzo.
Cala la produzione, cresce il consumo: non è sempre puro il miele che acquistiamo
La frode più diffusa è la contraffazione per adulterazione con l’aggiunta di dolcificanti a basso prezzo oppure attraverso più elaborati metodi di diluizione per eludere le analisi europee. C’è poi l’uso di olii essenziali per attribuire ad un miele dio poco prezzo una falsa indicazione di origine floreale oppure, ed è il pericolo maggiore, il miele contiene ancora traccie dei pesticidi ai quali sono state espeste le api. Per evitare spiacevoli sorprese, il consumatore deve per prima cosa prestare attenzione alle etichette. Un miele Igp dovrebbe essere sicuro al 100%. Un miele made in Italy miscelato con mieli di origine Ue è meno sicuro. Un miele non Ue potrebbe essere poco affidabile.