La Guardia di Finanza di Venezia ha sequestrato 1.170 metri quadrati di tessuto falso ‘Burberry’ che, venduto al dettaglio, avrebbe potuto fruttare 100mila euro. Il materiale è stato trovato a Mestre e a Bergamo e i finanzieri hanno denunciato due persone, entrambe italiane, in qualità di legali rappresentanti dei due esercizi sottoposti a perquisizione. A Bergamo è stato anche individuato un capannone che distribuiva in tutto il nord Italia il tessuto contraffatto. Pochi giorni prima, sempre la Guardia di Finanza di Venezia, aveva sequestrato 77.300 gadget calcistici falsi (borse, maglie, spille ecc.) partendo dal controllo di un negozio a Rialto di proprietà di un cinese, e arrivando a Milano dove il magazzino di distribuzione era gestito da un italiano.
«La contraffazione commerciale – ha commentato il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia – sta dilagando in Veneto, e non passa giorno che qualche imbroglione venga scoperto a vendere merce falsa, realizzata male e pericolosa. È ora di finirla e la tolleranza zero deve trovare riscontro nella punizione, che deve essere l’ergastolo commerciale, controllando impietosamente anche che il condannato non faccia furbate tipo intestare le attività a persone di comodo o a parenti. Ne va della salute della nostra gente – conclude Zaia – dell’attività dei commercianti onesti, della credibilità del Made in Italy».