L’Osce, organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha stilato un report dal titolo “Illicit trade: convergence of criminal networks”, nel quale vengono esaminati i contorni e le conseguenze del fenomeno dei medicinali contraffatti, un mercato da 200 miliardi di dollari l’anno. Il fenomeno appare in crescita nei Paesi che aderiscono all’Ocse e lo strumento più diffuso per vendere e comprare questi prodotti è Internet: oltre il 50% dei farmaci che si trova online è falso.
Nel documento vengono ricordati anche i numerosi casi di furti di farmaci ricollegabili alla malavita avvenuti negli ospedali italiani e si riporta l’affermazione di un’azienda, secondo cui in media nel nostro Paese ‘scompaiono’ 5 cargo per il trasporto di medicinali ogni mese. Il Pharmaceutical Security Institute, citato dall’Ocse, afferma che se nel 2002 si erano registrati 196 eventi criminosi legati alla contraffazione e al commercio illegale o al furto di farmaci, nel 2014 questo numero è salito a 2.177. Per quanto riguarda la tipologia di prodotti ‘taroccati’, il 32% dei farmaci contraffatti non contiene principio attivo; il 20% ne contiene quantità non corrette; il 21,4% è composto da ingredienti sbagliati; il 15,6% ha corrette quantità di principi attivi ma un packaging falso; l’8,5% contiene alti livelli di impurità e contaminanti.