Le esportazioni agroalimentari italiane hanno iniziato molto bene il 2017, ma è forte l’incognita sul peso che potranno avere nel proseguio dell’anno i cambiamenti in atto nella politica internazionale: «Il risultato delle elezioni francesi con la vittoria di Emmanuel Macron – sottolinea il presidente Coldiretti, Roberto Moncalvo – dovrebbe scongiurare scossoni. Ma nel rapporto con la GB si attendono gli effetti della Brexit, così come negli Usa si attendono gli effetti degli annunci di Donald Trump. Il presidente Usa sta per scegliere i prodotti della UE da colpire come risposta alla controversia generata dalla questione della mancata importazione di carne dagli Usa in Europa?.
Nella black list pubblicata dall’United States Trade Representative sul Registro federale ci sono le acque minerali (export 2016 in Usa 147 milioni di euro), seguite dalle polpe e dai pomodori pelati(78,9 milioni), i tartufi freschi o refrigerati (9,7 milioni), le castagne (5 milioni).
Al record ottenuto nel 2016, i primi mesi del 2017 aggiungono un ulteriore 10%
Intanto però, nei primi mesi del 2017, le esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy hanno fatto segnare un ottimo +10%, che va ad aggiungersi allo straordinario risultato raggiunto nel 2016 di 38,4 miliardi di euro. L’analisi Coldiretti sulla base dei dati Istat dice che il prodotto alimentare italiano più apprezzato all’estero è il vino (5,6 miliardi nel 2016), seguito dalla frutta fresca e trasformata (4,6), dagli ortaggi freschi e trasformati (3,7), da animali, carni e salumi (3), latte e derivati (2,7), pasta (2,3) e olio d’oliva (1,2).
Quasi i due terzi delle esportazioni nel 2017, sottolinea Coldiretti, interessano i Paesi UE con il mercato comunitario che aumenta del 6%, ma il Made in Italy a tavola continua a crescere su tutti i principali mercati, dal Nordamerica all’Asia fino all’Oceania. Un balzo del 59% si registra in Russia dove tuttavia i valori restano contenuti a causa dell’embargo.