Il Corpo dei Vigili Urbani di Venezia è sotto indagine per un presunto contrasto troppo blando alla contraffazione nell’ambito di alcuni episodi: sotto inchiesta il Comandante della Municipale e due ufficiali. Il Direttore Generale del Comune, Marco Agostini, ha voluto prendere atto della situazione sottolineando “la piena fiducia sull’operato della magistratura che porterà all’archiviazione dell’accusa di omissione di atti d’ufficio in quanto l’attività svolta dal Corpo di Polizia Locale di contrasto all’abusivismo commerciale è continua, costante e assai fruttuosa, come dimostrano le centinaia di migliaia di pezzi sequestrati annualmente dal personale del Corpo stesso”.
“Devo osservare – dice Agostini – che l’indagine non contesta una generale omissione di controlli sul fenomeno del commercio abusivo, ma solo singoli fatti per i quali gli indagati hanno fornito ampia documentazione agli inquirenti. Non posso, però, come ex comandante del Corpo, esimermi dal ribadire la mia assoluta fiducia nei confronti del comandante, Luciano Marini, e dei due ufficiali coinvolti. In un’epoca dove le risorse anche umane sono scarse e decrescenti, alla Polizia Locale di Venezia vengono chiesti quotidianamente sempre nuovi servizi a presidio del territorio. L’attività va quindi valutata, da parte delle autorità competenti, nel complesso, e preferibilmente anche nel merito, dei risultati raggiunti. La Polizia Locale di Venezia di questi risultati ne ha raggiunti molti”.
Ricordiamo a tal proposito che proprio in questo sito potete trovare nel mese di maggio il resoconto di una operazione degli agenti del Servizio Sicurezza Urbana della Polizia Municipale con la quale veniva stroncata una truffa commerciale per un valore complessivo stimato di 4 milioni di euro. A Firenze venne rinvenuto un laboratorio dove una decina di cinesi lavoravano come schiavi e vennero sequestrate 3.500 borse contraffatte e 85.000 certificati di garanzia falsi. Denunciate 17 persone, tutte di nazionalità cinese.