E’ l’acronimo di radio frequency identification o più semplicemente identificazione in radio frequenza.
L’identificazione automatica tramite l’utilizzo di transponder (tag RFID) risale al 1940 e le
prime applicazioni erano esclusivamente in campo militare. Dobbiamo arrivare agli anni 80 per raggiungere un’affidabilità della tecnologia che ne consentisse l’utilizzo su larga scala. E’ di quel periodo l’identificazione degli animali in RFID e il controllo degli accessi autostradali.
Gli anni ’90 hanno decretato le regole e gli standard per lo sviluppo dell’RFID moderno che hanno portato alla realizzazione di circuiti sempre più piccoli e di transponder senza batteria in grado essere alimentari dall’onda elettromagnetica del lettore.
- QUALI OPPORTUNITA’ PUO’ OFFRIRE OGGI AL SISTEMA ECONOMICO?
Già da alcuni anni si è sperimentata, in progetti pilota e con la collaborazione di diversi laboratori di ricerca e Università, la fattibilità di utilizzare la tecnologia RFID in vari campi di applicazione. Il buon esito dei progetti ha consentito di valutare l’uso di questa tecnologica nella filiera agroalimentare estesa, infatti si dimostrato estremamente competitivo e vantaggioso l’utilizzo di microchip RFID sia nei punti di raccolta sul campo, nell’azienda agricola, sia nei mezzi di raccolta per trasferire con sicurezza e velocità le informazione dal “campo” all’azienda trasformatrice trasferendo con estrema semplicità le informazioni al consumatore finale.
Permettendo al consumatore di avere la garanzia sull’originalità e qualità del prodotto che sta consumando, con evidenti ripercussioni sul benessere alimentare.
Questa prima fase ha permesso la realizzazione di soluzioni applicative in grado di supportare le aziende alimentari nella tracciabilità e rintracciabilità dei loro prodotti, garantendo così l’adempimento degli obblighi di legge e fornendo allo stresso tempo un prezioso strumento di comunicazione e marketing all’interno dell’azienda.
- QUAL’E’ LA VISIONE DEL MERCATO ATTUALE?
E’ capitato altre volte che una tecnologia fortemente innovativa quando si affaccia sul mercato, generi opinioni discordanti, solitamente si generano due schieramenti contrapposti uno a favore e l’altro contro. La tecnologia RFID non è stata risparmiata da questa sorte. Questa fase genera inevitabilmente nel mercato che si sta definendo richieste eterogenee: non è raro infatti trovare opportunità estremamente diverse. In alcuni casi la richiesta fatta, in particolare dai system integrator, riguarda la fornitura dell’etichetta RFID, quindi fornitura di un prodotto. In altri casi siamo di fronte alla macro analisi dell’applicazione, in sintesi “cosa posso fare con l’RFID”, quindi una richiesta di consulenza applicativa. E’ evidente che uno spettro di opportunità così variegato richiede un’azienda con un’ampia conoscenza di konw how, che difficilmente è depositato in un’unica società. Per queste considerazioni Novarex prima di proporsi al mercato come partner/fornitore di soluzioni RFID ha effettuato una ricerca, durata ameno due anni, di partners che avessero le conoscenze necessarie per formare un gruppo di lavoro “completo” in grado di risolvere ogni richiesta che questo nuovo mercato sollecita.
- QUALI PROSPETTIVE VEDE PER L’ANNO APPENA INIZIATO?
Siamo agli inizi del 2011 e in tutta franchezza, posso ancora affermare che il mercato RFID è, a tutt’oggi, un mercato non definito. Abbiamo avuto la conferma che sono stati attivati importanti progetti negli Stati Uniti, mentre in Italia siamo ancora nelle fasi embrionali del mercato. Si sono avvicinate con le loro richieste diverse aziende, non uscite ancora dalla crisi finanziaria del 2009, ma portando come elemento principale di analisi il costo dei tag e non i benefici che il sistema RFId poteva introdurre nei propri processi applicativi. Ritengo che a tutt’oggi le imprese non siano ricettive a progetti di innovazione tecnologica, ma siano ancora attente alla quadratura dei bilanci e questo genera un inevitabile rallentamento nella gestazione di questi progetti. Visto il corposo aumento dei costi di materie prime maturato nel 2010, e anticipato come “quasi certo” anche nel 2011, non potrà esserci una riduzione dei costi, quindi se l’impresa continuerà ad analizzare progetti di innovazione tecnologia osservando i costi e non i benefici, il 2011 sarà un altro anno di transizione per la diffusione dei sistemi RFID.