«Importante segnale contro il protezionismo da parte dell’Europa e del Giappone, con l’accordo di libero scambio firmato dal presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, dal presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, e dal premier del Giappone Abe. Un bene per cittadini, PMI e Made in Italy. Un segnale forte contro l’onda protezionista».
È il commento di Agostino Bonomo Presidente di Confartigianato Imprese Veneto che sottolinea come il Giappone, pur rientrando come decimo tra gli importatori extra UE più importanti delle merci venete, rappresenti comunque 550 milioni di euro di vendite pari all’8,5% dei 6,5 miliardi di export italiano verso quel Paese. L’accordo in estrema sintesi prevede che il Giappone eliminerà i dazi sul 94% delle importazioni dall’Unione Europea, mentre l’Europa cancellerà le tasse per il 99% delle merci giapponesi. In Giappone i prezzi risulteranno più economici per moda e macchinari, ma anche per vino, carne e formaggi, mentre l’Europa concederà maggiore flessibilità sul mercato automobilistico e per gli apparecchi televisivi.
Un 30% dell’export veneto verso il Giappone riguarda l’abbigliamento e gli articoli in pelle
«Il Giappone – prosegue Bonomo – è uno dei Paesi più ricchi del mondo, con una popolazione di 120 milioni di persone, un reddito medio per abitante elevato, ma soprattutto una grande volontà di acquistare “Made in Italy”. Nel 2017 abbiamo esportato in Giappone beni per 543 milioni di euro: dal Veneto esportiamo in Giappone soprattutto Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) e articoli in pelle per 170 milioni di euro (pari al 30% del totale) e macchinari e apparecchiature n.c.a. per 110 milioni (il 20% del totale). Le due voci coprono il 50% delle nostre esportazioni che riguardano anche, in misura inferiore, alimentari, bevande e mobili. Vendite un po’ in calo negli ultimi due anni. Da qui l’importanza dell’accordo di partenariato economico con il Giappone per le nostre imprese che prevede di eliminare quote e dazi in vigore per vestiti, ma anche scarpe e borse, nel corso dei prossimi anni, agevolando quindi l’esportazione del Made in Italy nel Paese del Sol Levante».