Le merci contraffatte sul mercato causano in Europa una perdita annuale pari a oltre 48 miliardi di euro, pari al 7,4% di tutte le vendite in nove dei principali settori merceologici (cosmetica, abbigliamento e accessori, articoli sportivi, giocattoli, gioielleria, alcol, farmaci, discografia, borse). È quanto afferma l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) attraverso l’Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale. Gli studi sono stati condotti tra marzo 2015 e settembre 2016 dall’EUIPO per fornire un’immagine più completa del costo economico della contraffazione e della pirateria nell’UE.
Secondo lo studio, altri 35 miliardi di EUR vengono persi ogni anno nell’UE a causa degli effetti indiretti della contraffazione e della pirateria, poiché i produttori acquistano quantità inferiori di prodotti e servizi dai fornitori, generando effetti a catena anche in altri ambiti. Le mancate vendite si traducono in una perdita diretta o nella mancata creazione di quasi 500.000 posti di lavoro in questi settori nell’UE. in quanto i legittimi produttori e, in alcuni casi, i distributori di tali prodotti impiegano infatti meno personale di quanto farebbero se non esistessero la contraffazione e la pirateria. Prendendo in considerazione gli effetti a catena che i prodotti contraffatti hanno su altri settori, si aggiunge la perdita di ulteriori 290.000 posti di lavoro in altri comparti dell’economia dell’UE. Gli studi analizzano, inoltre, l’effetto delle merci contraffatte sulle finanze pubbliche. In totale, la perdita annua di gettito fiscale derivante dalla contraffazione e dalla pirateria in questi nove settori è stimata a 14,3 miliardi di EUR, in termini di perdita di entrate fiscali, IVA e accise.
In Italia sono stati persi 100.000 posti di lavoro
Per quanto riguarda l’Italia, si stima che le perdite dovute alla contraffazione siano il 7,5% delle vendite nei settori analizzati; questo si traduce in oltre 100.000 posti di lavoro persi, dei quali 68.000 direttamente nei settori. Questa percentuale è appena superiore alla media UE, con i settori dell’abbigliamento, calzature e medicinali che risultano particolarmente colpiti.
«Ci auguriamo – ha dichiarato António Campinos, Direttore esecutivo dell’EUIPO – che i risultati di questi studi aiuteranno i consumatori a compiere scelte più informate. Ciò è ancora più importante in questo periodo dell’anno in cui i consumatori e i cittadini procedono ai loro acquisti natalizi e scelgono i regali per i loro cari. Attraverso il nostro lavoro di analisi e relazione riusciamo a comprendere l’impatto economico della contraffazione e della pirateria sulle vendite e sull’occupazione. La situazione varia nei diversi Stati membri, ma l’immagine generale derivante dalla serie di studi è chiarissima: la contraffazione e la pirateria hanno un impatto negativo sull’economia e sulla creazione di posti di lavoro nell’UE». Lo studio proseguirà per tutto il 2017, con relazioni sull’impatto economico della contraffazione e della pirateria nei settori degli smartphone e dei pesticidi, nonché in altri settori economici considerati vulnerabili alle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale.