Non è un prodotto Dop, ma è la tradizione che ha reso famoso il miele prodotto alle pendici dell’Etna, in particolare quello proveniente da Zafferana Etnea, città che ha una lunga storia di apicoltura alle spalle e che fino a qualche anno fa, secondo i dati del Comune, produceva il 15% dell’intero comparto italiano. Sempre più frequentemente però, i barattoli di miele che hanno richiami al vulcano attivo più alto d’Europa e al territorio zafferanense contengono un prodotto che arriva dall’estero e che a Zafferana Etnea vengono solo confezionati.
«Negli ultimi anni – spiega il presidente del Fai Sicilia, Vincenzo Stampa – il nostro miele sta vivendo un forte periodo di crisi dalla quale gli apicoltori di Zafferana sperano di uscire molto presto». Il settore dell’apicoltura siciliano tra il 2015 e il 2016 ha registrato un calo di produzione del 70-80% per via di un cambiamento climatico che ha stressato le piante: l’assenza di un lungo periodo d’inverno, e quindi di freddo, non permette ai fiori di riempirsi di nettare in primavera.
La poca chiarezza nelle etichette minaccia una produzione d’eccellenza
Il problema è nell’etichettatura di una confezione di miele: le regole sarebbero precise e prevedono diciture obbligatorie, facoltative e non ammesse. Le prime devono informare su:
- contenuto: miele o miscela di miele,
- lotto, peso, tempi di conservazione,
- nomi del produttore, del confezionatore e del distributore.
I dati facoltativi sono due:
- origine geografica,
- origine floreale.
Le diciture vietate sono miele migliore del mondo, prodotto eccezionale e simili. Come accade comunque anche per altri prodotti, l’olio extravergine può essere l’esempio più diffuso, le persone che comprano il miele che si richiama alla Sicilia, acquistano una miscela confezionata nella zona dell’Etna, ma con materia prima proveniente dall’estero da Romania, Ungheria, Polonia, Serbia, Croazia e Cina.
«Se non si trova una soluzione – conclude Vincenzo Stampa – il miele sincero potrebbe scomparire e, pur avendo una forte tradizione di miele locale, saremo costretti a farci spedire quello pastorizzato dalla Cina».