L’Ice dichiara guerra alla contraffazione del Made in Italy. La sede di Pechino dell’ex Istituto italiano per il commercio estero ha smascherato trenta casi di marchi italiani falsi, al termine di un’indagine durata oltre un anno. Tra i prodotti taroccati, borse, prodotti in pelle e materassi, vendute a un prezzo triplo rispetto ai prodotti italiani originali.
«Abbiamo scoperto che questi marchi ‘italiani’ – ha spiegato alla stampa cinese Gui Hua, consulente legale dell’ufficio ex Ice di Pechino – erano in realtà realizzati in Cina e usavano l’Italia solo come uno slogan per attrarre acquirenti. Invece non erano mai stati registrati in Italia, ed erano diventati famosi, o comunque molto conosciuti in tutto il mondo». L’indagine dell’ex Ice è stata guidata da Giovanni De Sanctis, responsabile del desk per la tutela della proprietà intellettuale, che spiega di aver cominciato a dubitare dell’autenticità di alcuni marchi nell’estate del 2010.
Alcuni di questi marchi, spiega il China Daily, sono regolarmente registrati in Cina e si presentano come nati in Italia. «Si tratta di una forma di falsa pubblicità che disturba il mercato e crea concorrenza sleale» spiega Yu Guofu, avvocato di Pechino, esperto in casi di proprietà intellettuale, secondo cui è necessario intensificare le indagini e inasprire le pene.