Sono arrivati dati ufficiali ISTAT relativi al 2016 e parlano di una anno record per l’export del vino veneto: le vendite oltre confine sono cresciute in valore del 9,1% rispetto al 2015 arrivando ad un fatturato che tocca i 2 miliardi. In aumento anche i quantitativi commercializzati con un +8,6% pari a 696 milioni/kg/vino.
I conti sono ‘drogati’ dallo straordinario successo internazionale del Prosecco e sono necessarie analisi più di dettaglio. Emerge allora che le vendite all’estero dei vini fermi in bottiglia registrano un calo dei quantitativi del -1,4% rispetto al 2015 e solo un rincaro dei prezzi medi, passati da 3,05 a 3,13 euro/kg (+2,6%), ha permesso un lieve aumento del fatturato (+1,1%). Le esportazioni complessive del vino veneto raggiungono 151 destinazioni nel mondo, anche se il 94% di queste si concentra in soli 20 paesi; e il 56% nei soli Regno Unito, USA e Germania.
Anche per il 2017 le prospettive sono positive, sperando in una vendemmia ‘ricca’
La quota di mercato degli spumanti sul totale dei vini veneti è salita nell’ultimo anno dal 30% a quasi il 35%, erodendo 5 punti percentuali a scapito dei vini fermi in bottiglia, scesi dal 64 al 59%, mentre resta stabile la quota del vino sfuso, ferma al 6% del totale.
Dal 2009, anno di introduzione delle denominazioni del Prosecco Doc e Docg, le esportazioni sono quasi triplicate sia in termini quantitativi che di valore, mentre il prezzo medio ha avuto un andamento alquanto altalenante ed è cresciuto solo dello +0,7%. Per il primo trimestre 2017, l’analisi dell’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario evidenzia che le esportazioni di vino del Veneto salgono del +7,9% sul 2016.