Nell’ambito della campagna intrapresa dal Consiglio regionale contro la contraffazione e a salvaguardia del vero ‘Made in Italy’, è stato presentato a Palazzo Ferro-Fini il volume “Cibo criminale”, libro-inchiesta realizzato da Mara Monti e Luca Ponzi, edito da Newton Compton. Una cruda panoramica sul giro d’affari basato sui prodotti falsamente etichettati “made in Italy”, sul fenomeno dell’ “italian sounding”, sulle sofisticazioni alimentari e l’attività della criminalità organizzata per impossessarsi dei fondi comunitari.
La presentazione è stata l’occasione perché il Presidente del Consiglio, Clodovaldo Ruffato, annunciasse che: «Su mia proposta, venerdì prossimo a Roma i Presidenti dei Consigli regionali d’Italia approveranno un documento comune che impegna i ministri delle politiche agricole e della salute e la Presidenza del Consiglio a introdurre l’obbligo di etichettatura e di indicazione del paese d’origine, come prevede la normativa comunitaria e ad attuare maggiori controlli e campagne di informazione tra i consumatori sull’indicazione di origine e sulla normativa comunitaria in materia di etichettatura. Le Regioni sollecitano, inoltre, l’accessibilità delle ‘anagrafi’ delle importazioni di prodotti alimentari e dei controlli sull’origine dei prodotti alimentari, in modo da garantire qualità e trasparenza dell’intera filiera agroalimentare. Accolgo con favore – ha concluso il Presidente – l’invito di creare come Regione un filo diretto con Bruxelles su questi temi per introdurre a livello comunitario norme più severe e controlli più stretti».
Lotta al falso: fare di Venezia una capitale europea
La dichiarazione del Presidente del Consiglio Regionale, Clodovaldo Ruffato, è stata accolta con entusiasmo da Giuseppe Sbalchiero, Presidente della Confartigianato Imprese Veneto che ha ribadito: «Venezia diventi la Capitale della lotta alla contraffazione! Facciamone un polo centrale per la lotta alla contraffazione sostenendo l’apertura di un tavolo che ospiti in modo permanente tutti i soggetti sia istituzionali che imprenditoriali, gli organismi preposti ai controlli e le Forze dell’Ordine. E’ l’unico modo per realizzare quel coordinamento necessario a portare oltre ad un incremento delle azioni di controllo, quei risultati concreti che tutti noi auspichiamo. E magari ancghe per evitare che si ripetano tragedie come quella di Prato».
«Come Confartigianato – ricorda Sbalchiero – siamo favorevoli a contribuire ad attivare un canale Venezia-Bruxelles che ci permetta di incidere sulle normative europee, oggi troppo morbide soprattutto in materia prodotti alimentari. E per fare questo condividiamo la proposta di promuovere borse di studio a favore di giovani laureandi degli atenei veneti dedicate alla individuazione di formule giuridicamente valide che portino ad un nuovo modo di tutelare le nostre produzioni».