“Il maxi sequestro di 15 quintali di cozze da parte dei servizi di vigilanza della Capitaneria di Porto e della Guardia Costiera di Chioggia dimostra una volta di più che il controllo è sempre più stringente e che la tolleranza zero dà ottimi risultati, nell’interesse degli onesti e della trasparenza del mercato, a garanzia ulteriore nei confronti dei cittadini”. Il plauso dell’assessore alla pesca del Veneto Franco Manzato non è di circostanza: “Capitaneria e Guardia Costiera hanno saputo intervenire in maniera tempestiva, sono un esempio per tutti e la dimostrazione che il gioco non vale la candela per chi cerca facili guadagni fuori delle norme. La frode in commercio è un atto di forte illegalità – ricorda l’assessore – che fa danni enormi all’economia che cerca di uscire dalla crisi e che potrebbe anche essere pericolosa per la salute dei consumatori e la qualità dei nostri mercati ittici”.
Il sequestro, tra l’altro, è avvenuto quasi contemporaneamente alla notizia della unanime sigla da parte XIII Commissione Parlamentare di una risoluzione che richiede al Ministro Romano di prolungare il fermo pesca da 45 giorni a 60 giorni. “Le istituzioni si stanno muovendo in direzione propositiva, cercando di sostenere il comparto della pesca in forte difficoltà – commenta Manzato – andando incontro agli operatori del sistema con misure atte capaci di supportare nel lungo periodo il loro lavoro. Mi auguro che i pescatori stessi sapranno collaborare alla creazione di un clima di sinergie positive, etico e di buon senso, in grado di salvaguardare la pesca dell’alto Adriatico e di garantire la qualità di prodotto veneto”.