Nel corso di un controllo nei magazzini di una nota azienda operante nel settore alimentare vicino Ascoli Satriano, in provincia di Foggia, il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) del Corpo forestale dello Stato, in collaborazione con uomini dei Comandi Stazione di Foggia, Mattinata ed Ascoli Satriano, ha effettuato un maxi sequestro di prodotti privi di etichetta e scaduti. Il quantitativo sequestrato fa davvero impressione: oltre 36.000 confezioni di barattoli di conserve contenenti pomodorini, carciofi sottolio, melanzane, olive, cetriolini, cipolline, funghi oltre a marmellate e frutta sciroppata. Il tutto per un peso complessivo di oltre 251.000 chilogrammi.
Quasi tutte le confezioni erano sprovviste delle necessarie indicazioni di tracciabilità e di provenienza delle materie prime; inoltre i prodotti erano conservati e depositati all’aperto, in contenitori non sigillati, vicino a fusti contenenti materiali visibilmente alterati, non garantendo il minimo rispetto delle condizioni igienico-sanitarie.
Gli uomini del Corpo forestale dello Stato hanno inoltre riscontrato, accatastati sul piazzale antistante l’azienda, oltre 400 fusti in plastica con capacità superiore ai duecento litri contenenti pomodori, capperi, olive ed altri prodotti di vario genere fortemente alterati. Ora si indaga per verificare l’eventuale immissione sul mercato dei prodotti non tracciabili e scaduti.
Maxi-operazioni in Puglia: frode a tonnellate sull’olio
Non molto lontano, i finanzieri del Comando provinciale di Bari, in servizio presso la Tenenza di Andria, hanno sequestrato circa 400 tonnellate di olio di oliva, per un valore commerciale di circa un milione di euro, stoccato in due depositi di Andria e Petilia Policastro (Crotone). Le indagini vertono sulle ipotesi di reato di frode in commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine dichiarate genuine, falsità di registri e documenti, associazione a delinquere. Le frodi, in particolare, sarebbero attinenti all’utilizzo di falsa documentazione e false etichettature, attraverso le quali l’olio extravergine di oliva di provenienza straniera veniva fatto risultare come “Made in Italy” e l’olio di oliva non biologico veniva fatto risultare come biologico.
Con la scoperta della maxitruffa è stata evitata la commercializzazione di oltre mezzo milione di bottiglie taroccate di extravergine, che con l’entrata in vigore della legge “salva olio” è ora più tutelato: è quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente l’operazione dei finanzieri del comando provinciale di Bari. Una operazione che – sottolinea la Coldiretti – avviene a due settimane dall’entrata in vigore della legge “salva olio”, una vera rivoluzione sulle tavole per il condimento più amato dagli italiani.