Anche il Ministro agli affari esteri, Angelino Alfano, scende ufficialmente in campo contro l’ipotesi di una etichetta ‘a semaforo’ adottata in Gran Bretagna e che potrebbe ‘contagiare’ anche l’Unione Europea. Intervenendo alla conferenza “Contro semafori e protezionismi” il titolare della Farnesina ha esplicitamente dichiarato che: «L’etichetta a semaforo è una vera aggressione alla qualità del prodotto italiano, un elemento di scorrettezza che può fare dei danni alla nostra economia. Come Farnesina siamo l’elemento di coordinamento rispetto ad una strategia che stiamo mettendo a punto nelle sedi europee e internazionali». Ed Alfano ha annunciato l’avvio, sotto la regia del suo dicastero, di una “task force” che riunirà in incontri periodici i Ministeri competenti (Sviluppo Economico, Salute, Politiche Agricole) e le associazioni di settore “per fare il punto della situazione e confrontarsi sulla strategia da portare avanti”.
Anche il turismo ha bisogno del riconoscimento della ‘dieta mediterranea’
«C’è la necessità – ha fatto eco la Ministra alla Salute, Beatrice Lorenzin – di fare della dieta mediterranea e della cultura dell’alimentazione tipica dell’agroalimentare italiano il nostro primo baluardo. Sono anni che combattiamo una battaglia in questa direzione che si scontra però con un atteggiamento culturale, unito anche all’utilizzo nascosto di dazi sanitari, che vede contrapporsi rispetto alla nostra proposta di cultura della nutrizione proposte semplicistiche come l’etichetta a semaforo sui cibi inglesi”.
«La tutela del Made in Italy nell’agroalimentare – ha sottolineato Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo – è fondamentale per lo sviluppo economico e turistico del nostro Paese. Il settore enogastronomico è, infatti, un traino fondamentale per i visitatori stranieri. Secondo un’indagine Bloomberg, siamo il Paese dove si vive meglio e più a lungo grazie anche alla nostra anche grazie alla dieta mediterranea».