La Guardia di Finanza di Pescara ha sequestrato più di 300.000 occhiali ad una associazione a delinquere dedita alla commercializzazione di prodotti ottici provenienti dalla Cina con i marchi “Made in Italy” e “Ce” contraffatti. L’operazione delle Fiamme Gialle del capoluogo adriatico ha interessato, oltre alla città di Pescara, località del bellunese, del veneziano, del trevigiano, del viterbese e del fermano. Al momento sono indagate 5 persone (tre pescaresi, un romano e un cinese) per reati fiscali e per l’introduzione e commercializzazione di merce contraffatta. Ma ad essere coinvolti nella contraffazione erano piccoli imprenditori e ben dodici società: una sola cinese, tutte le altre undici italianissime.
Le indagini – spiega la Finanza – erano partite da una segnalazione presentata da una compagnia di assicurazioni nei confronti di un rivenditore di occhiali pescarese che aveva lamentato un furto di merce per 500.000 euro circa. I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Pescara, invece, hanno scoperto che il furto era solo una simulazione destinata a coprire una serie di fatturazioni per operazioni inesistenti per un totale di oltre 2,6 milioni di euro. L’organizzazione criminale – dice sempre la Finanza – aveva lo scopo di introdurre e commercializzare in Italia prodotti ottici contraffatti nella parte del marchio “Made in Italy” e della sigla “CE”, che certifica la genuinità del prodotto e la conformità alla normativa europea.
Gli occhiali provenienti dalla Cina, dopo essere stati nazionalizzati attraverso la dogana di Venezia, venivano spediti a società del nord-est che cancellavano – sostiene la Finanza – il marchio “Made in China” e apponevano quello del “Made in Italy” e la sigla “CE”, pur in assenza di certificazione sulla conformità del prodotto alla normativa europea.